Dopo il giorno di riposo in più che la carovana della Dakar ha dovuto sopportare a causa del maltempo che si è abbattuto sulla tappa Uyuni-Salta, il Raid riparte proprio dalla città argentina, direzione Belen. Sarà stata la nuova freschezza del gruppo, ma durante i 129 km finali di speciale succede di tutto. Matthias Walkner, proprio negli ultimi chilometri costruisce la sua vittoria, sfruttando al meglio gli errori degli avversari, che gli regalano un successo che equivale anche alla leadership della generale, perchè a poco più di 3 km dalla fine della speciale, Adrien Van Beveren vola via, sbalzato dalla sua Yamaha.
Walkner, invece, parte cauto, ma nel finale proprio questo suo passo gli permette di evitare quegli errori che condizionano tutti i suoi rivali, a partire dai pericolosi Barreda Bort, Benavides - che già pregustava la leadership, con il ritiro di Van Beveren - Meo e Toby Price. E così, al secondo posto di tappa si issa Pablo Quintanilla, che porta a casa un altro piazzamento, anche se il distacco è di 11'35". Terzo posto, invece, per Farres Guell, inossidabile protagonista della Dakar, che è tra i pochi a limitare i danni e lo fa chiudendo a 16'21" dal vincitore.
Quarto posto per un sorprendente Oriol Mena, che fa peggio di Walkner di 20'45" con la sua Hero, con la quale precede Pedrero Garcia, centauro della Sherco, a meno di un minuto dal 4° e a 21'24", a chiudere la Top5. 6° il francese Aubert, a 22'29", seguito da José Cornejo e dell'ex crossista Andrew Short, autori di due buone prestazioni, entrambi sotto i 25' di ritardo, come Samuels 9°, che chiude a 24'50", mentre i primi 10 si concludono con Oliveras Carreras, a 25'25".
Ai margini della Top10 si piazza un tris di spagnoli, formato da Barragan, Monleon e, soprattutto, da Laia Sanz, autrice di un'ottima prova, che la porta al 13° posto, a 36'35". Segue Fagotter e, al 15° posto, il primo dei dispersi del tratto WP6-WP7, ovvero Joan Barreda Bort, che limita - per dire - il suo distacco a 38'15", mentre più indietro chiudono Toby Price e Kevin Benavides. L'argentino, che si giocava la leadership con Van Beveren, nel momento in cui perde la rotta è in testa e sembra lasciare via libera al francese, che però cade e mette tutto in mano a Walkner, che vince e ringrazia entrambi.
Alle spalle di Benavides, invece, l'australiano Price. Segue Smits e poi i primi due italiani, con Jacopo Cerruti e Maurizio Gerini che terminano rispettivamente al 20° e 21° posto, mentre Alessandro Botturi è sfortunato, poichè cade a pochi chilometri dal termine e lascia sulla sabbia e sulle rocce argentine le sue speranze di portare a conclusione questa Dakar: per lui frattura di una costola.
Da segnalare come il tratto compreso tra il WP6 e il WP7 abbia tratto in inganno quasi tutti i big, compreso Walkner, che insieme a chi ha poi perso dalla mezz'ora in su, era dato ad oltre 10 km dal punto di rilevamento. L'austriaco si è ripreso ed ha portato a termine, in modo vittorioso, la tappa, mentre per gli altri non si può dire lo stesso, con Antoine Meo che paga il prezzo più alto, cedendo oltre un'ora. Sorte simile anche per Svitko e Brabec, che cedono poco meno di un'ora e chiudono giusto davanti al francese.
Naturalmente, nella generale, Matthias Walkner salta in testa e lo fa anche con un vantaggio d'oro, perchè il secondo, Barreda Bort, paga 39'42", mentre alle spalle dello spagnolo scivola l'argentino Benavides, che ora concede 41"23 al leader.
Balza al 4° posto Farres Guell, che mette in strada tutta la sua esperienza, mentre Toby Price si pone al 5° posto, anche se il ritardo è di un'ora quasi, con Antoine Meo che si salva e perde solo due posizioni, scivolando in sesta, a 1h03'25" dalla testa.
7° Ricky Brabec, che precede Svitko e Quintanilla. Laia Sanz, invece, entra in Top15 con il 15° posto, mentre il migliore degli italiani è Jacopo Cerruti, 23°.