Non sono bastate due Top10 a Pascal Wehrlein per convincere la Sauber a rinnovargli il contratto, così da far proseguire la sua avventura in F1. Nonostante sembri ormai lontano dal circus, il tedesco si è detto soddisfatto della sua stagione e dei progressi mostrati durante tutto l'anno. I risultati più importanti sono arrivati nelle prime gare, ma il tedesco ha ammesso di esser riuscito a dare il massimo solo nella seconda parte di stagione, dove, però, è riuscito a raccogliere solo un dodicesimo posto.
Colpa della scarsa competitività della Sauber C36 rispetto alle monoposto rivali, che ha costretto il tedesco a lottare, nel migliore dei casi, con altre vetture in fondo alla griglia: "Il GP di Montmeló ha rappresentato il top in termini di risultato, ma è probabilmente nella seconda parte di stagione che ho dato il meglio di me stesso, anche se non è emerso perché lo svantaggio rispetto alla concorrenza era troppo elevato”.
Per rendere chiara l'idea del gap prestazionale rispetto ai rivali, Wehrlein ha parlato di quando in Giappone si è visto doppiato anche dalle vetture più lente della griglia, a causa della fallosità del progetto C36: "A Suzuka sono stato doppiato addirittura dal penultimo, quindi sono contento di aver chiuso il campionato con un bottino di 5 punti. Certo, non tutte le corse sono andate come avrei sperato, tuttavia penso di aver fatto il massimo possibile”.
Abbandonato dal motore in Austria e a Monza, il 23enne ex-iridato DTM ha spiegato di aver lottato con la macchina per gran parte della stagione. Ma ciò gli ha permesso di migliorare ulteriormente: "Ho sempre cercato di fare del mio meglio e questa è la cosa più importante. Quando si è presentata un’occasione l’ho presa, inoltre ho potuto imparare moltissimo per quanto concerna la scelta degli assetti".
Infine, Wehrlein ha ribadito che continuerà a correre anche se dovesse uscire dal giro della F1. L'unica speranza, per lui, è una chiamata della Williams, che però sembra destinata a scegliere uno tra Kubica e Sirotkin.