Archiviata ormai la stagione 2017, tutto il circus della F1 si gode le ultime vacanze prima del rientro. In attesa del 2018, però, c'è qualcuno che guarda con un po' d'amarezza all'anno appena concluso ed è il caso di Chris Horner, team principal della Red Bull.
In una stagione in cui il team ha portato a casa tre successi, a Milton Keynes hanno sofferto a causa della scarsa affidabilità della Power Unit Renault, che ha comportato grossi problemi alle vetture del toro. Una Power Unit e delle componenti inaffidabili, unite ad una scarsa competitività della stessa, rispetto alle unità motrici delle rivali Mercedes e Ferrari, che hanno surclassato i francesi.
320 delle 740 posizioni di penalità inflitte dai commissari, sono state comminate ai team motorizzati Renault, con Red Bull e Toro Rosso che non hanno potuto far altro che sperare nella fine di un calvario lungo 20 GP. Ed è proprio da questo che parte Horner: "Per ciò che riguarda l'affidabilità, in particolare quella del motore, è stato probabilmente l'anno peggiore della Red Bull dal 2006. "Il nostro partner che ci fornisce i motori sta lavorando duramente per risolvere i problemi nel corso di quest' inverno. Speriamo di poter affrontare una stagione, la prossima, in cui potremo davvero sfidare Mercedes e Ferrari. Loro, di certo, non rimarranno ferme e spingeranno per migliorarsi".
Nella seconda parte di stagione, però, i motoristi transalpini non sono rimasti con le mani in mano e hanno provato più volte a mettere una pezza sugli errori di gioventù del motore e gli effetti si sono visti, ma solo in gara, come testimonia il britannico: "Nel corso dell'anno abbiamo visto miglioramenti in gara, ma i problemi sono rimasti in Qualifica. C'è ancora differenza dai motori della concorrenza", ha proseguito Horner. "Il cronometro non mente. Stiamo per entrare nella quinta stagione in cui i team di F.1 usano motori ibridi, quindi ci si aspetta che, arrivati a questo punto, si possano capire e risolvere i problemi avuti nelle stagioni passate".
Ovviamente, il punto di forza del team è stato il telaio, anch'esso migliorato durante la stagione, anche in virtù del ritorno di Adrian Newey, impegnato in precedenza con l'Aston Martin: "E' stata una stagione dalle due facce. Nella prima parte abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, risolvendo alcuni problemi sorti nei test invernali. Una volta fatto questo, abbiamo avuto un percorso di sviluppo della vettura molto chiaro. Il team a Milton Keynes ha lavorato incredibilmente bene per fare in modo di poter sfruttare il vero potenziale della monoposto, che abbiamo visto nel corso della stagione. Siamo riusciti a vincere delle gare con merito e, nell'ultimo terzo della stagione, abbiamo mostrato di avere il telaio migliore".
Il manager britannico conclude con una piccola analisi, che fa ben sperare per il 2018: "Stando alle nostre analisi, se si prendono in considerazione le ultime 4 o 5 gare, la domenica abbiamo avuto senza dubbio il miglior telaio ed è davvero soddisfacente vedere di aver fatto questi progressi nell'arco dell'anno".