In attesa di essere riconfermato presidente della FIA, Jean Todt ha presenziato all'evento nel quale sono stati inseriti nella Hall of Fame della Federazione tutti i campioni del mondo della storia della F1. In una cerimonia che ha visto unico assente tra gli invitati il neo-iridato Lewis Hamilton, l'assenza più pesante è stata quella di Michael Schumacher, che sta ancora lottando dopo l'incidente di Meribel del 2013. Il tedesco, a Parigi, è stato rappresentato da Sabine Kehm, sua storica manager, sin dai tempi della Ferrari, dove Todt e Schumacher hanno scritto pagine indimenticabili della storia del Cavallino Rampante e non solo.
Il presidente della Federazione, dunque, ha voluto tracciare un lungo ricordo dell'amico, sempre pronto a lottare in pista e mai domo, come sta facendo tutt'ora, in questa lunghissima battaglia che lo vede protagonista dal 2013: "Ci manca Michael. È lì, sta ancora combattendo. Michael è una persona molto speciale, lo è per il mondo dei motori, lo è per me, è un vero amico e continua a lottare per riprendersi”.
Jean Todt ha poi raccontato un aneddoto risalente al 2001, per dimostrare come Schumacher non fosse l'automa freddo che tutti immaginavano: "Stava per iniziare la stagione 2001 e timidamente Michael, nonostante fosse campione del mondo, mi chiese: ‘Mi permettete di effettuare un test a Fiorano per assicurarmi di essere ancora in grado di guidare?’. Era un ragazzo piuttosto timido, perché è un ragazzo timido. Sembra arrogante ma non lo è affatto. Insomma voleva dimostrare a sé stesso di essere sempre al 100%. Michael era sempre pieno di dubbi, che fosse un buon pilota o meno. Ha fatto i suoi test, e ovviamente non era parso affatto male".
Presente dunque la Kehm, che ha preso parte alla cerimonia in rappresentanza del sette-volte iridato. La manager tedesca ha dichiarato: "L’assenza di Michael si è davvero sentita. Sono solo una povera sostituta. Sappiamo tutti che Michael dovrebbe essere qui, sono sicura che gli sarebbe piaciuto esserci. Ha sempre avuto il massimo rispetto per tutti i campioni che si trovano in questa sala. Si sentirebbe onorato farne parte. E so anche quanto Michael sia un grande amico di Jean”.
Infine, Jean Todt ha voluto concludere ricordando un altro aneddoto della sua carriera al fianco del Kaiser, che risale all'8 Ottobre 2000, ovvero alla data che ha segnato la storia dei due: "Ricordo che nel 2000, dopo 21 anni, la Ferrari è tornata ad essere campione con Michael. Mentre lo stavo accompagnando al podio gli avevo detto: la nostra vita non sarà più la stessa. Chiaramente quel giorno a Suzuka, è stato il momento più forte della mia carriera”.