Quello che scatterà alle 14:00 italiane non sarà soltanto l'ultimo atto di un campionato particolarmente interessante come non avveniva da molti anni, non verrà ricordato solo per il magnifico palcoscenico rappresentato dal circuito di Yas Marina e, probabilmente, neanche per il vincitore.
Potrebbe sembrare come una bestemmia quanto appena scritto, ma se ci consentite il Gran Premio degli Emirati Arabi Uniti decentrerà la sua importanza nel retro della griglia e della classifica ma, per tenere fede all'impegno costruito con i lettori in questa sede, un pizzico di brutta e fredda analisi di quanto potremmo aspettarci oggi è d'obbligo.
Togliamoci subito questo dente, e proviamo a non farla troppo lunga. Oggi ad Abu Dhabi solo la Mercedes potrà perdere il gradino più alto del podio. Troppo forte sin dai primi metri delle prove libere del venerdì mattina, una power unit che si dimostra ancora un passo avanti a tutti, un Lewis Hamilton che si troverà nelle condizioni di dover "gestire meno degli altri" il mezzo meccanico, vista la sostituzione della componentistica nel precedente Gran Premio del Brasile. Il tutto ha tramortito i diretti inseguitori, a cominciare dalla Ferrari, che riesce a tenere il passo della W08 Hybrid nel primo settore, per poi cedere rispettivamente 2 e 3 decimi nei due successivi, ed una Red Bull mai stata veramente in partita, se non per il guizzo finale di Daniel Ricciardo che riesce a mettersi davanti ad un Kimi Raikkonen che ha avuto la sola colpa di sbagliare due curve nel momento topico, nell'ultima parte del tracciato.
Un divario tecnico da ricercare nella power unit. Come vi avevamo anticipato nella giornata di mercoledì, la scelta per i motoristi riguardava la possibilità di settare la potenza ibrida, o in uscita di curva o al termine del rettilineo. Da quello che abbiamo avuto modo di vedere dai tempi fatti registrare venerdì e sabato, sembra che i tecnici di Brackley abbiano optato per la prima via e proviamo a dare la spiegazione a questo, prendendo come riferimento il secondo settore che risulta più calzante. Questo è caratterizzato in pratica dalla prima chicane, dal lunghissimo rettilineo, da un'altra chicane che immette su un altro rettilineo. Quello che infatti fa pensare, è che la differenza di velocità di punta misurata allo speed trap tra Mercedes e Ferrari non è "troppo diversa", ed è quantificabile in 3-5 km/h che, a primo impatto, non spiegherebbe i 2-3 decimi guadagnati nello stesso settore da parte della vettura anglo-tedesca. Se a questo, aggiungiamo che nel terzo settore, dove la velocità conta "il giusto" mentre le caratteristiche preponderanti diventano trazione e manegevolezza della vettura all'anteriore, la W08 Hybrid è riuscita a staccare di altri 2-3 decimi i diretti avversari, allora questo ci fa intendere che il vero guadagno viene costruito più in uscita di curva piuttosto che alla fine dei rettilinei, per quanto la penetrazione aerodinamica e la potenza di picco della power unit della Mercedes risultino migliori.
Ma come promesso, accantoniamo la questione strettamente tecnica e proviamo a fare delle considerazioni di più ampio respiro. Quella di oggi sarà l'ultima gara di Formula 1 per Felipe Massa, in cui l'augurio più sincero è che si possa divertire, anche se quest'anno purtroppo il livello di competitività della Williams poco potrà consentire al pilota brasiliano di provare ad "esagerare". Sarà anche l'ultimo (almeno per ora) Gran Premio della partnership tra Mclaren e Honda che, per quanto nel passato abbia contribuito a portare la scuderia di Woking al vertice dell'automobilismo mondiale, negli ultimi anni ha collezionato figuracce una dopo l'altra, togliendo dalle posizioni di vertice un pilota monstre come Fernando Alonso, relegato in posizioni che francamente non gli competono.
Detto questo, per quanto non se la stia passando bene nelle ultime gare, sarà una prova di tensione per la Toro Rosso, che nonostante i problemi di affidabilità della power unit Renault, è comunque il team da "battere" per la conquista della sesta posizione nel campionato costruttori, con la squadra di Faenza che potrebbe piazzarsi davanti al colosso Renault, e sarebbe un bello smacco nei confronti del motorista francese.
Per quanto riguarda il vertice, la questione sembra un po' congelata, ma chissà, gli Dei della Formula 1 avranno qualcosa di inaspettato in serbo?