Si sta concludendo un'altra stagione e Fernando Alonso, nonostante i 37 anni suonati, si sta mostrando sempre più un animale da gara. Rallentato da una vettura castrata, a causa dei problemi di affidabilità che affliggono la PU Honda, lo spagnolo lotta, attacca e si difende come un leone in gabbia, che di arrendersi non ne vuole proprio sapere. In Brasile, l'asturiano ha dimostrato, ancora una volta, tutta la sua caparbietà nel lungo duello con Felipe Massa e in tutto il week-end, dove - a lungo - è stato il migliore tra gli altri. Dopo il 6° tempo in griglia, diventato 5° con la penalizzazione di Daniel Ricciardo, il pilota di Oviedo è partito bene, chiudendo su Massa e mantenendo la posizione di partenza, ma è stato costretto ad alzare subito bandiera bianca al 5° giro, quando dopo la ripartenza, il brasiliano ha sfruttato il motore Mercedes per mettere le sue ruote davanti. Alonso, poi, ha tenuto il ritmo dell'ex compagno di team, ma nulla ha potuto quando Lewis Hamilton e Daniel Ricciardo lo hanno superato, forti di vetture superiori alla sua MCL32, che però gli ha permesso di conquistare un ottimo 8° posto, che regala ulteriore fiducia al team.
Quello che, dall'esterno, è sembrato l'ennessimo miracolo di Fernando Alonso, che ha provato in tutti i modi a superare Felipe Massa, è stato un vero calvario per il driver della McLaren, che pagava un deficit di potenza non da poco, come lui stesso ha spiegato: "La mancanza di potenza era incredibile. Io sono stato davvero molto, molto vicino a Felipe Massa all’uscita dell’ultima curva, ma anche con il DRS aperto mi scappava via. La mancanza di potenza è abbastanza preoccupante per la Toro Rosso per l’anno prossimo. È sempre un peccato avere questo incredibile deficit di power unit, che permane con le batterie, il DRS e qualsiasi altra cosa, perché gli altri sono sempre più rapidi in rettilineo. In qualifica penso fosse sui 25 km/h, oggi quando qualcuno usava il DRS sicuramente sarà arrivata a 40 o 50 km/h. È abbastanza incredibile riuscire a finire davanti a qualche vettura. Era allarmante questa mancanza di potenza oggi. Manca solo Abu Dhabi alla conclusione di un’altra stagione complicata. Dovrebbero darmi il premio di ‘Miglior difensore dell’anno’“.
Davvero Alonso meriterebbe il premio di miglior difensore della stagione, ma all'orizzonte si inizia a vedere la luce, perchè dal prossimo anno ci sarà la Renault al fianco della McLaren, che assicurerà qualche cavallo in più alla vettura di Woking. Certo, la casa anglo-francese non sta vivendo un bel momento, dati i problemi di affidabilità che affliggono anche le PU francesi, ma Alonso è fiducioso: "Parliamo del miglior fornitore di motori degli ultimi 15-20 anni, albo d’oro alla mano, e penso che non dovremo essere preoccupati per la loro affidabilità. Nel complesso penso sia stato il miglior weekend dell’anno. Siamo partiti sesti, eravamo quinti, abbiamo terminato a punti“.
Alonso ha salvato la baracca in casa McLaren, anche perchè Vandoorne è stato sfortunatissimo in partenza. A tessere le lodi del pilota spagnolo è arrivato Eric Boullier, che ha dichiarato: "La prestazione di Fernando è stato un tempestivo promemoria di quanto lui sia un vero ‘animale’ da competizione. Quando gli abbiamo dato luce verde per attaccare Massa, è stato assolutamente implacabile, guidando ad ogni giro come se fosse stato in qualifica. Anche se effettuare un sorpasso non sarebbe stato facile, date le limitazioni del nostro pacchetto, lui non si è risparmiato e avrebbe attaccato nuovamente a fondo se ci fossero stati ancora dei giri a disposizione. È stato un fantastico spettacolo di guida controllata e dura, uno spettacolo per chi si è trovato a guardarlo dall’esterno, e, sono sicuro, un divertimento anche per lui che si trovava nell’abitacolo. Bravo, Fernando!".