Quella di ieri è stata una gara estremamente positiva per Sebastian Vettel e la Ferrari, finalmente potremmo dire. Infatti, la quinta vittoria stagionale per il tedesco, la 47esima in carriera, lascia un po’ il tempo che trova in un campionato già deciso, con il pilota di Maranello che si è posto in modalità perVettel forse con un pizzico di ritardo.
Già, la vittoria di ieri, a valle di una gara in cui Lewis Hamilton ha fatto il fenomeno partendo dalla pitlane senza mai essere protagonista per le primissime posizioni, fornisce sicuramente una boccata d’ossigeno al quattro volte campione del mondo e a tutto l’ambiente Ferrari, costipato negli entusiasmi dopo la bella doppietta in Ungheria, alla quale è seguita la doppia vittoria dell’inglese in Belgio e Italia ma soprattutto la tragica trasferta asiatica. Un trittico devastante, che ha fatto registrare due zeri in classifica, di cui quello di Singapore in cui forse, chi si presentava come leader della classifica, poteva ragionare un pizzichino di più, senza però dimenticare i problemi di affidabilità mostrati dalla SF70H a Suzuka ed in Malesia.
Intendiamoci, tutto questo non vuole dire che in una situazione diversa si sarebbe vinto il campionato, ma certamente avrebbe dato una maggior indeterminatezza nella competizione, magari portando la contesa anche in Brasile e poi chissà.
Quello che si può dire senza ombra di dubbio, è che il 2017 è stato l’anno migliore della Ferrari dal 2008, ma soprattutto se non vi fossero state battute d’arresto un po’ per errori dei piloti ed un po’ per l’affidabilità, la Rossa e Vettel avrebbero qualche punto in più in entrambe le classifiche., visto il potenziale velocistico della SF70H.
Andando un po’ più nella gara di ieri, il tedesco è sembrato più deciso rispetto alla partenza in Messico, alla mancanza di ragioneria a Singapore, ad un pizzico di scaltrezza mancata nello scatto al via in Russia. Ottimo allo spegnimento dei semafori, con Bottas che forse avrebbe potuto fare qualcosa di più, bene nella gestione della ripartenza dopo la Safety Car, ottimo nel tirare i primissimi giri in modo da mettere la giusta distanza tra se ed il finlandese della Mercedes. Stesso copione quando il box degli argentati richiama il suo pilota per provare un undercut, ottima reazione da parte degli uomini in rosso che hanno consentito alla vettura numero 5 di rientrare davanti, con la W08 Hybrid praticamente nei tubi di scarico. E poi nuovamente un Vettel che ha abbassato il limite per rendersi inattaccabile, per poi mettersi in gestione gara non correndo alcun problema fino alla bandiera a scacchi.
A condire la positiva giornata della casa di Maranello, il terzo posto di Kimi Raikkonen, che porta l’altra Ferrari sul podio, con la scuderia che “scarica” un po’ di critiche (legittime) delle ultime settimane e guarda con un pizzico di ottimismo in più il grande lavoro che bisognerà svolgere in fabbrica subito dopo Abu Dhabi in vista del 2018, in cui ci aspetta molto, a cominciare dal Presidente Marchionne.
Qualcuno, a dir poco conosciuto nell’ambiente, diceva che “chi arriva secondo è il primo dei perdenti”. Bisogna dirvi chi è?