Quello che scatterà alle 17:00 italiane di oggi sarà un Gran Premio del Brasile che sarà approcciato senza l’ansia del campionato, senza la logica dei punti e della eccessiva strategia, almeno per i primissimi. Si è vero, Valtteri Bottas e Sebastian Vettel sono in lotta per il secondo posto in classifica, ma francamente chi vi scrive trova questa lotta un pizzico effimera, anche se sarebbe un traguardo che motiva sicuramente più il finlandese della Mercedes che il tedesco della Ferrari.
Senza mancare di rispetto agli altri, ricordiamo anche che matematicamente è ancora da decidere la quarta e quinta posizione nel campionato costruttori, con Williams, Toro Rosso, Renault e Haas a contendersi qualche milione di euro in più per la prossima stagione e nient’altro.
Proviamo a vedere cosa possiamo attenderci da Interlagos, luogo di gare sempre molto entusiasmanti, imprevedibile, dove molti hanno gioito ed altri hanno pianto campionati del mondo e dove lo scorso anno Max Verstappen fece una gara da brividi sotto la pioggia. Il Brasile sembra dunque legato a doppio filo con quella sorta di sacralità che in quella terra è il motorsport, che nel passato è stato motivo di rivalsa del popolo sudamericano. Ma non buttiamola troppo in sociologia e politica.
I presupposti per una gara appassionante e divertente ci sono tutti, a cominciare dalla qualifica che certamente ha visto un Lewis Hamilton tagliato fuori dalla lotta per la pole a causa dell’uscita di pista alla Ferradura nel Q1 di ieri, ma che ha consegnato i primi due divisi da soli 38 millesimi di secondo.
Avremo quindi da un lato una gran gara in recupero da parte del neo quattro volte campione del mondo, il quale approfittando della partenza dalla pit lane ha sostituito la power unit in modo da poter spingere di più ed esprimere una miglior potenza di picco sulla Reta Oposta e sull’Archibancadas, candidandosi prepotentemente per un posto sul podio; lì davanti ci sarà da divertirsi.
Il motivo di questo deriva dall’analisi dei passi gara fatti registrare nella giornata di venerdì, in cui si è mostrato come la Ferrari, in particolare con Vettel, abbia fatto registrare un long run su gomme Supersoft direttamente confrontabile con la Mercedes di Hamilton; l’inglese è risultato un paio di decimi meglio del tedesco, il quale però è riuscito a mantenere le gomme “rosse” per più giri del leader del campionato. Diversa storia su gomme Soft, con gli argentati che si sono dimostrati più efficaci, come dimostrato diverse volte in questa stagione.
Sembra dunque che le premesse portino a pensare ad un film già visto, con una Ferrari un pizzico più gentile sul compound più morbido del lotto Pirelli, ed una Mercedes che intercettando la giusta finestra di funzionamento degli pneumatici potrebbe fare il bello ed il cattivo tempo.
Qualche parola va spesa sulla Red Bull, che è sembrata un pizzico indietro rispetto all’ottima prestazione fatta registrare due settimane fa in Messico, con Max Verstappen che si è dimostrato più veloce di Daniel Ricciardo, con l’australiano che partirà indietro per via della penalità, essendo però riuscito a qualificarsi nella Q2 con il compound soft, quindi avrà facoltà di allungare molto il primo stint di gara ed avere un’ultima fase di gara a ritmo indemoniato. L’unica parte critica sarà la partenza e i primi giri, perché con macchina carica di carburante e con una mescola meno performante, potrebbe patire molto il secondo settore dove la trazione, e quindi l’aderenza meccanica e chimica soprattutto nelle gomme posteriori, potrebbe non essere delle migliori, considerando che in quella fase del gran premio molti avranno delle gomme con una prestazione specifica migliore.
Concludiamo con il capitolo gomme e strategia. Ieri, il Responsabile Car Racing di Pirelli Mario Isola, ha fatto sapere che ci si aspetta una gara ad una sosta, ma la strategia a due pit stop non è da eliminare completamente. Infatti, dipenderà molto dal clima che si avrà in gara ed in particolare dalla temperatura dell’asfalto. Il meteo prevede un ambiente molto caldo, quindi sembrerebbe che la mescola Soft possa essere preferibile essendo una high working range, quindi che consente una finestra di funzionamento più alta. Quindi potremmo aspettarci anche un ritmo gara iniziale su Supersoft abbastanza “lento”, oppure potrà esserci qualcuno che vorrà sfruttare sin da subito il compound più duro per poi fermarsi una seconda volta verso fine gara e provare ad impostare una breve fase finale di gara ad un ritmo da qualifica.
Come potete vedere, il campionato è matematicamente finito, ma gli spunti che potremo avere sono diversi e la gara sembra meno scontata di quanto ci si potesse attendere. Buon Gran Premio a tutti.