Una delle novità più importanti di quest’anno, come avrete notato, ha riguardato gli pneumatici, tornati più larghi così da consentire un miglior appoggio in curva ed una impronta a terra maggiore, così da consegnare nelle mani dei piloti delle vetture più veloci in percorrenza e con una frenata più efficace.
Ma come avrete avuto modo di vedere, nella stagione delle rivoluzioni, è stato l’anno zero anche per la Pirelli. Infatti, con l’intento di garantire “gomma” visti gli importanti livelli di carico aerodinamico generati e le forze verticali e laterali aumentate data la sezione maggiorata degli pneumatici, i tecnici della casa italiana hanno probabilmente “esagerato” nella resistenza generalizzata delle mescole, che hanno portato di fatto ad un inutilizzo del compound Hard, e ad un uso di quello più morbido in circuiti anche particolarmente esosi.
Questo ha portato diversi Gran Premi con una strategia “telefonata” ad una sosta, con un passo gara non molto diverso tra le diverse mescole, che ha consentito proprio nell’ultima gara in Messico che i primi utilizzassero tutte le opzioni messe a disposizione dagli ingegneri della P lunga.
Per non parlare di come la famosa finestra di temperatura da ricercare per massimizzare la prestazione sia difficile da perseguire, e di come l’equilibro tra sviluppo di carico aerodinamico e telaio potesse essere rappresentato come un equilibrista su un filo di spago sulle Cascate del Niagara, come dimostrato dalla Mercedes che in alcuni circuiti ha mostrato delle difficoltà sulla gestione degli pneumatici, per poi sfoderare una performance imbattibile per tutti in altri.
In tal senso, la Pirelli sta pensando all’immissione nel carnet dei compound per il 2018 di una mescola più morbida. Alcuni osservatori, un po’ provocatoriamente, lanciano il nome di Megasoft ed il colore, che dovrebbe essere rosa. Ma aldilà di questo, che poco importa per l’aspetto tecnico della faccenda, l’altro aspetto importante è che il gommista italiano comunque non vuole rinunciare alla Hard, che come detto in precedenza non è stata mai praticamente usata.
L’obiettivo è quello di garantire da un lato una maggior varietà nelle strategie, portando quindi degli pneumatici in generale meno resistenti, ma anche poter garantire “gomma” nel 2018, in cui sono previsti valori di carico aerodinamico ancor maggiori rispetto a questa stagione, tanto che qualcuno parla di un miglioramento dei tempi sul giro tra un secondo e mezzo e i due secondi.
Attendiamo e vedremo cosa deciderà la Pirelli, che di fatto rilancia i primi motivi di interesse tecnico per il 2018, quando ancora questo campionato deve giungere a termine.