Mai banale, sempre diretto e interessante. Stiamo parlando di Sergio Marchionne, Presidente della Ferrari che esce dalla trasferta di Austin con un doppio podio, pur assistendo alla matematica vittoria del campionato costruttori da parte dei rivali della Mercedes e all’ulteriore allungo da parte di Lewis Hamilton su Sebastian Vettel, con il tedesco che vede ridursi al lumicino le speranze di un recupero per la leadership del mondiale.
Ma ovviamente quando il capo di una squadra importante come la Ferrari si concede ai microfoni, le dichiarazioni non riguardano mai il singolo Gran Premio, ma qualcosa di più a lungo termine sia all’interno della squadra che sul “contesto”, ovvero sulle discussioni ormai aperte per la Formula 1 del futuro.
A proposito del team, sul quale la divisione tedesca aveva messo in circolo qualche voce circa una promozione riguardante Mattia Binotto in sostituzione di Maurizio Arrivabene, smentita immediatamente. Ma con l’amo lanciato nella mattinata statunitense, immancabile la domanda circa eventuali cambi nel comparto tecnico di Maranello, sul quale il Presidente ha sottolineato come la squadra verrà mantenuta nei suoi effettivi, con l’obiettivo di garantire stabilità e compattezza ad un gruppo che comunque quest’anno ha messo in pista una vettura competitiva per tutta la stagione, al netto di inconvenienti tecnici che purtroppo hanno fatto virare in maniera deciso il campionato del mondo in direzione di Brackley: “La squadra è arrivata qui, questo gruppo di persone ha ottenuto risultati importanti, poi c’è stato qualche errore, ma se lo scorso anno avessi detto che nel 2017 saremmo stati in grado di lottare per il titolo, beh, credo che sarei stato deriso. Per lunga parte del Mondiale siamo stati l’unica alternativa alla Mercedes, ed è la prova che la squadra ha funzionato. Ora non rompiamo le scatole parlando di cambiamenti, abbiamo cercato stabilità confermando sia Sebastian che Kimi, non voglio parlare di altro, ma la stabilità è essenziale”.
Sulle noi dimostrate dalla SF70H, Marchionne ha così chiosato “Ripensare ed analizzare le ultime vicende dà un po’ fastidio, il casino è iniziato a Monza e da lì è proseguito nelle gare successive. Abbiamo analizzato e compreso quanto è accaduto, ed ora è importante non ripetere gli stessi errori. Ho parlato con Maurizio e Sebastian stamattina, confermando che l’obiettivo è provare a mantenere in vita le speranze in chiave campionato. In questo momento è importante garantire il massimo sostegno e guardare avanti”.
Ma in realtà di punti la Ferrari ne ha persi sia per mancanza di affidabilità negli ultimi appuntamenti, ma anche per qualche errore di guida o di “impeto” da parte di Vettel. Su questo il capo di Maranello ha così risposto: “Le colpe si possono distribuire su entrambi i fronti. Sebastian sa di aver fatto delle cavolate, così come alcune sono state fatte dalla Scuderia, quindi distribuiamo le responsabilità in parti uguali. Ma se non fossero stati fatti errori oggi non saremmo qui a chiederci di chi è la colpa”.
Il manager teatino ha voluto rimarcare un cambio di passo anche nella gestione dello sviluppo per l’anno in corso e per quello successivo, sottolineando come per questa stagione verranno utilizzate tutte le gare in calendario: “Se c’è una cosa da criticare del passato è che si arrivava a metà campionato e si iniziava a lavorare sulla monoposto della stagione successiva. Condivido il fatto che la vettura 2018 sia importante, però dobbiamo finire questo campionato. La differenza rispetto al passato è che oggi vogliamo giocarci le nostre carte fino alla fine, dobbiamo concludere al meglio il 2017. Allo stesso tempo dobbiamo essere consapevoli che tutto ciò che abbiamo fatto quest’anno sarà importante per la stagione successiva. Molti dei problemi tecnici che abbiamo avuto, anche quello relativo alla scocca cambiata venerdì sulla monoposto di Sebastian, non saranno ripetuti nella vettura del prossimo anno. Ovviamente nel 2018 affronteremo altri problemi, ma quelli avuti quest’anno sono stati metabolizzati”.
Ultimo aspetto, non certo per importanza, richiamato dal Presidente della Ferrari riguarda il futuro della Formula 1, per il quale ci saranno delle tappe a medio e lungo termine importanti, dalla riunione dello Strategy Group del 7 novembre circa i motori 2021, alla discussione possa in essere per il prossimo Patto della Concordia con la quale i nuovi proprietari della massima serie vogliono dimostrare il vero e proprio cambio di passo rispetto alla vecchia gestione: “Ci saranno una serie di riunioni da qui alla fine dell’anno per discutere sui motori del futuro. Ho ricordato la nostra posizione, che credo alla fine sarà condivisa anche dalla Mercedes, ovvero che la conoscenza e la tradizione tecnica della Ferrari non può essere annullata dall’obiettivo di ridurre i costi. Io sono il primo a riconoscere che stiamo spendendo troppo, ma non possiamo intervenire togliendo quello che è il dna della Ferrari e della Formula 1. E’ un discorso delicato, e vi anticipo che molto probabilmente ci sarà da litigare”.
Su questo ci saranno ulteriori aggiornamenti, visto che le discussioni saranno sempre più rilevanti circa il futuro della Formula 1.