Un altro tassello si è inserito in quel mosaico che sta prendendo piede nel mondo del motorsport a quattro ruote che è la Formula E, almeno in Italia. Dopo la conferma nei mesi scorsi della presenza dell’e-Prix di Roma nel calendario della quarta stagione della competizione full electric, con l’annuncio del tracciato giunto nella giornata di ieri ma che sarà tema di un altro articolo, si è avuta da poco conferma dell’esclusiva da parte di Mediaset per la trasmissione delle gare di questa categoria, che si aggiungono alla presenza da titolare di Luca Filippi nel team NIO.

Andando più nello specifico, il Biscione ha portato a casa un contratto triennale con l’opzione di altri tre anni, garantendosi il diritto di trasmettere in diretta tutti gli appuntamenti della Formula E, distribuendo l’impegno tra Italia 1 e Italia 2.

Ma la domanda che qualcuno potrebbe legittimamente porsi, se segue questa categoria sin dalla sua nascita, è quella secondo cui questa conquista da parte di Mediaset possa in qualche modo contrapporsi alla strategia molto “open” voluta dal CEO del campioato a zero emissioni, quell’Alejandro Agag che ha avuto il merito e la lucida follia di applicare una strategia commerciale in antitesi con quella ancora ingessata della più blasonata Formula 1.

In realtà, l’accesso in chiaro delle televisioni va proprio in quella direzione, anche se ormai il volume di spettatori creato da una gara portata sui social non ha eguali. Dal canto loro a Cologno Monzese avranno sicuramente percepito l’onda di novità che sta portando nel panorama del Motorsport la Formula E, che si porta dietro battaglie “ambientaliste” anche di personaggi noti al mondo dello show biz. L’interesse generale attratto dall’impatto ambientale nullo di vetture da corsa senza emissioni di gas, ha portato investimenti anche da parte di Richard Branson e Leonardo Di Caprio, i quali hanno finanziato un team ciascuno. A questo aggiungiamo le decine di nazioni in attesa per poter ospitare una tappa del campionato suddetto, i grossi costruttori come Renault, Audi, Jaguar, Citroen, l’annuncio della Mercedes, Bmw, Porsche prossimi all’ingresso, la partnership siglata dall’ONU. Insomma sembra che attorno a questo campionato full electric si stia creando un movimento, che probabilmente era quello che si aspettava lo stesso Agag, che sin dal principio voleva queste vetture nel centro nelle città, in mezzo alla gente.

Quello che si può senza dubbio affermare è che quanto dimostrato in termini di pubblico nei primi anni di attività è stato sicuramente notevole. Sarà interessante adesso valutare la risposta degli italiani a questa competizione offerta in chiaro, visti i mugugni di quelli secondo cui questo non è un campionato motoristico perché “silenzioso” e bla bla bla…

Possiamo dunque dare il benvenuto in Italia alla Formula E, in attesa di cosa riuscirà a suscitare.