Nella settimana che ci porterà al Gran Premio degli Stati Uniti, diciassettesima prova di questo Campionato del Mondo di Formula 1, a tenere campo nel circus è quanto sta avvenendo in Toro Rosso, al centro di un via vai di piloti negli ultimi appuntamenti da fare invidia ad una porta girevole di un centro commerciale.
Abbiamo già discusso l’ufficialità della sostituzione di Pierre Gasly da parte di Brendon Hartley, per consentire al francese di partecipare all’ultima gara della Super Formula, competizione che al giovane pilota transalpino presenta ancora una possibilità per la conquista del titolo di categoria.
Ma la notizia riguarda proprio Hartley, attualmente in forza al team Porsche LMP1 nel WEC, che in passato è stato nella galassia dei piloti Red Bull, poi scartato per far posto ad altri. Nell’articolo dell’ufficialità vi abbiamo riportato come tutti fossero convinti, il neozelandese in primis, che quella del Texas sarà una gara di “transizione”, con il pilota che ha scelto un profilo basso.
Va detto però che nel circus stanno girando diverse indiscrezioni sul conto del pilota del mondiale endurance, che ufficialmente sarà al volante della STR12 solo nel prossimo appuntamento. Ci si riferisce al fatto che il ventisettenne sia entrato nel radar della Toro Rosso, per mezzo di Helmut Marko, già da diverso tempo, quando ormai sembrava chiaro che Carlos Sainz sarebbe passato alla Renault.
Queste voci sarebbero giustificate dal fatto che la Red Bull non ha più giovani pronti per la Formula 1 nel suo vivaio, e per questo la soluzione di Marko e Franz Tost, manager della scuderia faentina, è stata quella di chiamare Josef Newgarden, fresco vincitore del campionato Indycar. Ma per lo statunitense ci sono dei vincoli dovuti al contratto col team Penske difficili da sciogliere e quindi il vertice della galassia Red Bull Racing ha virato su Hartley.
Tornando al neozelandese quindi, si parla della possibilità che il vincitore della 24 Ore di Le Mans di quest’anno possa permanere a Faenza anche per le successive gare, con l’opzione anche per il 2018, con buona pace di Daniil Kvyat. In questo contesto, Hartley è ancora convinto di fare una semplice comparsa nel prossima Gran Premio degli USA? Essendo, al momento e in via ufficiale, l’unica gara in Formula 1 per il neozelandese potrebbe essere l’unica possibilità per convincere il duro Helmut Marko a riprenderlo nel mondo Red Bull.
Va detto inoltre che Brendon Hartley è stato forse l’unico dei “trombati” del programma junior della scuderia anglo-austriaca a non soccombere e a ricrearsi una carriera di tutto rispetto, con indiscussi traguardi raggiunti nel mondiale endurance, sintomo che proprio un cattivo pilota non può esserlo. Certo, parliamo di competizioni completamente diverse e se nel WEC correre nella LMP1 ti da un certo vantaggio già dalla partenza, in Toro Rosso si dovrà sgomitare anche per una posizione al di fuori della zona punti.
Seguiremo la vicenda, che al momento si è sviluppata solo su queste indiscrezioni che vi abbiamo appena riportato. Per il resto possiamo solo augurare una buona gara a Hartley, se poi meriterà altre possibilità staremo a vedere.