Dopo Singapore, Max Verstappen voleva rispondere alle critiche piovutegli addosso, a causa dell'incidente al via che lo ha visto coinvolto con le Ferrari di Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel. Son bastate due settimane all'olandese, che in Malesia si è fatto il regalo di compleanno perfetto, trionfando davanti a Lewis Hamilton.
Se lo scorso anno, la gara malese era andata al compagno di team Daniel Ricciardo, che aveva regolato nel finale il talento belga, quest'anno Max si è rifatto e ha dominato la prova come un veterano, regalandosi il secondo successo in F1, dopo Barcellona e proprio un giorno dopo il suo compleanno. In Malesia tutto è andato alla perfezione per l'olandese, che, dopo un ottimo start, è riuscito a reggere il ritmo di Lewis Hamilton, per poi superarlo dopo poche tornate, con un bel sorpasso in fondo al rettilineo del traguardo: "Al via la mia macchina era davvero forte e ho notato subito che in trazione Hamilton aveva difficoltà. Ho preparato il sorpasso alla curva 1 con grande attenzione all'accelerazione in uscita dall'ultima curva, poi da lì in avanti il passo è stato fantastico, con grandi velocità. Una gara praticamente perfetta, vittoria incredibile della quale sono particolarmente emozionato".
Una volta passato in testa, Max ha imposto un ritmo indiavolato, che nemmeno Hamilton è riuscito a tenere. Nemmeno la fatica è riuscita a frenare Verstappen, che ha gestito al meglio le energie in uno dei Gp più difficili dell'anno per i piloti: "Fisicamente questo è un Gran Premio molto impegnativo, ma ammetto che non mi sono preoccupato più di tanto. Inizialmente temevo che Hamilton mi tornasse a superare utilizzando il DRS e la sua maggior velocità di punta, poi però sono riuscito ad allungare ed è stata una vittoria anche semplice da conquistare. Il team mi ha dato una macchina perfetta, ho solamente dovuto aggiustare leggermente il bilanciamento durante la gara, ma nulla di troppo grave. In generale, non ho avuto grandi pressioni, si è trattato semplicemente di gestire la situazione per la durata della gara, cosa che mi è riuscita benissimo. Il tutto grazie ad una macchina che ha funzionato fin dal primo giorno molto bene, abbiamo optato per un compromesso nel set-up in modo da essere un po' più veloci sul dritto".
Un gran successo, che ha certificato la crescita della Red Bull, come testimonia anche il podio di Daniel Ricciardo. Max, poi, ha voluto dedicare il successo alla famiglia e al padre Jos, che lo hanno supportato sin dall'inizio della carriera. Ora, però, c'è Suzuka ad aspettare il circus e il giovane talento non vuole distrarsi: "E' una vittoria speciale che dedico alla mia famiglia e a mio padre in particolare. Quando ha smesso di correre ha concentrato tutti i suoi sforzi su di me per farmi crescere, se oggi sono diventato così forte è per merito suo. Ora è tempo di pensare a Suzuka, ma è difficile poter dire cosa saremo in grado di fare, spero di poter fare bene ancora una volta il mio lavoro e trovare fin da subito il bilanciamento e la confidenza per poter spingere come desidero".
Un successo che ha ripagato Max per la pazienza che ha dovuto avere fino a questo momento, poichè la stagione non era andata come da programma, fino ad ora: "Viste le difficoltà che abbiamo avuto in questa stagione, questo successo è molto emozionante ed importante. Essendo fuori dalla lotta per il titolo, non avevo nulla da perdere e ho sfruttato l'occasione. Il team mi diceva via radio che potevo spingere quanto volevo e l'ho fatto. Tutto è andato molto bene, mi sono un po' sorpreso perché non mi aspettavo di essere talmente veloce, ma gomme e macchina erano perfette".
Infine, l'olandese non ha risparmiato una frecciatina al rivale Sebastian Vettel, vittima di un contatto con Stroll a gara finita. Il driver della Red Bull non ci tiene affatto a farsi apprezzare dai tifosi italiani e attacca: "Non avevo mai visto nulla di simile, certamente nel giro di rientro ai box bisogna rallentare e fare attenzione a non rovinare l'auto. Evidentemente qualcuno si è dimenticato tutto ciò. La mia RB13 è forte e la considero un Principe, un vero e proprio maschio, non come altri che le danno i soprannomi di Principessa o altre donne. Il mio Principe ora può lottare con Mercedes e Ferrari, adesso andrò a festeggiare sull'aereo perché dobbiamo già trasferirci in Giappone per il Gran Premio della prossima settimana".