Quella di domani mattina alle 9, ora italiana, sarà una gara atipica sin dallo spegnimento dei semafori. In un campionato probabilmente tra i più interessanti degli ultimi 15 anni, in cui nella sfida al vertice si è visto tutto ciò che la Formula 1 possa offrire, tra gare in solitaria, duelli al cronometro, ruota-ruota, errori, colpi a mezzo stampa e in pista, imprevisti, quello della Malesia sarà “soltanto” una delle tappe del 2017 in cui l’incertezza la farà da padrona.
Per provare a dare una lettura di quanto potrà accadere nel primo pomeriggio di Kuala Lumpur, dobbiamo però fare un passo indietro a quanto accaduto nelle qualifiche di questa mattina, in quanto consentono una lettura della situazione oggettivamente diversa rispetto a quella che ci si poteva attendere, sorprendendo lo stesso autore di questo articolo.
Si è giunti nella capitale malese dopo la tragedia sportiva della Ferrari a Singapore, al seguito della quale gli uomini del Cavallino Rampante erano usciti positivamente sotto il profilo agonistico, e non ci si riferisce solamente ai piloti, con l’assoluta volontà di non lasciare nulla al caso e puntando tutto sull’ultimo spezzone di campionato, costituito nella maggior parte da circuiti che sulla carta dovrebbero favorire la filosofia progettuale della Mercedes. In tal senso il tracciato di Kuala Lumpur presentava tutte queste caratteristiche, ma a cominciare dalle prove del venerdì è sembrata suonare tutta un’altra musica, con le Rosse subito pimpanti, a differenza delle vetture della stella a tre punte che invece hanno presentato sin da subito diversi problemi di assetto, con Lewis Hamilton rimasto in circuito con la squadra sino alle 2 di notte per trovare il bandolo della matassa che sino a quel momento non era stato messo in pista.
Va detto infatti che, al netto del problema di affidabilità che ha colpito Sebastian Vettel nella giornata di oggi (su cui torneremo dopo), che lo costringerà a partire in fondo al gruppo domani, va detto che analizzando i tempi di Kimi Raikkonen la SF70H risultava essere ben messa su questo tracciato e questo fa aumentare il rammarico per quanto successo al tedesco.
Facendo una breve analisi dei tempi in Q3 si vede benissimo come il finlandese sia riuscito a copiare al decimo i tempi di Lewis Hamilton, perdendo qualcosa nell’ultimo settore per via di una sbavatura all’ultimo tornante. Peccato quindi che la qualifica abbia perso un sicuro protagonista come Vettel, che avrebbe innalzato il sapore della sfida sul giro secco.
Allo stesso tempo però, in tal caso, non si può certo “colpevolizzare” il campione inglese di fortuna. Se la buona sorte ha preso la via di Brixworth nei primi 300 metri di Singapore, quanto successo alla Ferrari oggi, con indubbie ripercussioni sulla gara di domani, è un qualcosa che è dipeso esclusivamente da un problema di affidabilità della power unit di Maranello. E purtroppo, in una categoria del motorsport, una defezione della vettura è un “demerito” della squadra, in quanto la monoposto è parte integrante del risultato sportivo. Intendiamoci, qui non c’è nessuna colpa e chi vi scrive si augura che il demerito sia capito da chi mastica di questa competizione. D’altronde era lecito pensare che la gestione dei componenti sarebbe potuta essere l’ago della bilancia, nella fase finale di una stagione così combattuta sin dall’inizio e questo vale e varrà per tutti i concorrenti.
Detto questo, domani la gara sarà tutt’altro che scontata, con Raikkonen che potrebbe essere chiamato a fare la gara che avrebbe dovuto fare il compagno, ovvero duellare sin dai primissimi metri con Lewis Hamilton, proseguendo quanto visto già in qualifica, con più di un occhio negli specchietti a gestire la partenza dei “ragazzacci” della Red Bull, sempre molto aggressivi e con la possibilità di correre senza “ragioneria” perché tagliati fuori dalla lotta all’iride. Per quanto riguarda Vettel, vi sarà l’unico imperativo di spingere e recuperare più posizioni possibili, in un circuito dove i sorpassi sono consentiti dai lunghi rettilinei e dall’ampia sede stradale, sfruttando l’occasione di partire con un set di gomme supersoft nuove rispetto ai concorrenti, con la specifica 4 della power unit e sperando che davanti succeda qualcosa in grado di togliere punti all’attuale leader del mondiale.
Quindi, come già successo diverse volte quest’anno, sarà un Gran Premio della Malesia non scontato, da seguire dal primo all’ultimo metro.