La possibilità che Pierre Gasly potesse correre in Formula 1 già prima del termine della stagione si era fatta concreta nei mesi scorsi, nel corso della querelle tra Toro Rosso e Renault per il possibile trasferimento di Sainz e la conseguente esclusione di Palmer. Sarà invece Daniil Kvyat a fare le spese del passaggio nel massimo circus motoristico del giovane francese. Il dato quasi certamente per partente Sainz rimarrà quindi almeno fino al termine della stagione alla scuderia di Faenza, e verrà affiancato dal giovane pilota originario di Rouen e campione 2016 in GP2.
Una doccia fredda ma non troppo per Kvyat, il quale immaginava che la pazienza dei vertici Toro Rosso non sarebbe potuta durare in eterno. Se a questo si somma il desiderio di portare il più in fretta possibile Gasly in Formula 1 il risultato non può che essere questo. Il russo, dopo essere riuscito a raggiungere l'ambito sedile Red Bull nel 2016, ha costruito una incredibile parabola discendente: i risultati iniziali non hanno convinto la scuderia austriaca, che alla vigilia del GP di Spagna aveva optato per la sostituzione con Max Verstappen, tutt'ora titolare in RB.
Da lì un disastro dopo l'altro, con il pilota russo che non è mai più riuscito a tornare a quei livelli che lo avevano portato così in alto. La stagione 2017 è stata alla stregua di un calvario per Kvyat, che non è riuscito a portare i risultati sperati ed è passato alle cronache più per i guai combinati, a volte addirittura a danno del compagno di squadra Sainz, che per i punti portati a casa. In Malesia toccherà quindi a Gasly, che avrà poco tempo per ambientarsi in una vettura che richiede comunque di ottenere qualche buon piazzamento. Sei gare di tempo per il francese quindi, che ha già dimostrato di avere grande personalità.