Il clamoroso botto al via del GP di Singapore, oltre a compromettere il cammino verso il mondiale di Formula 1, ha rischiato anche di mettere in difficoltà la Ferrari in vista delle gare successive: l'incidente di Domenica aveva rischiato di causare un serio danno al propulsore - che aveva perso olio e acqua - e rendere inutilizzabile l'intero motore 3. La rossa avrebbe dovuto quindi terminare il campionato solamente con la power unit numero 4, che non sarebbe bastata da sola a correre i sei gran premi mancanti in calendario.
Dopo due giorni di lavoro e di preoccupazione i meccanici di Maranello hanno sentenziato l'incolumità della power unit di Sebastian Vettel, che sarà quindi ancora utilizzabile per le prossime gare. Nessun danno irreversibile quindi, con la SF70H che è stata riparata in tempi record in vista del Gran Premio di Sepang, previsto fra 10 giorni. Bisognerà adesso capire quale motore verrà montato in Malesia: se si continuerà con quello utilizzato fino a Singapore, già "rodato" e ora riparato, oppure se si opterà per un'alternanza con il nuovo motore 4, che potrebbe esordire proprio sulla pista asiatica.
Infine, ed è un dettaglio da non sottovalutare, il terzo motore era stato omologato prima del Gran Premio di Monza, dove erano scattate le nuove norme sui consumi: adesso i motori non possono bruciare più di 0.9 litri ogni 100 km, mentre prima del gran premio italiano potevano essere spesi fino a 1.2 litri. Il motore 3 risponde quindi ancora alla vecchia norma, e potrebbe essere fondamentale nel finale di campionato, soprattutto perché la Mercedes ha omologato la quarta power unit già da Spa, giocando sull'alternanza, e potrebbe arrivare a fine mondiale con l'unità elettronica molto più "usurata". Un colpo non da poco quindi per la rossa, che guadagna fiducia e morale in vista delle difficile rimonta mondiale.