Spesso nello sport si parla dell'importanza della testa per raggiungere importanti traguardi, evidenziando anche come una certa forza mentale possa talvolta risultare migliore del talento puro per uno sportivo. La testa diventa poi fondamentale quando si è messi sotto pressione, condizione in cui è molto facile farsi prendere dall'ansia del risultato e commettere errori per la troppa foga, oppure, peggio ancora, si può rimanere bloccati psicologicamente e non osare per il timore di sbagliare. La gara di Singapore ha rappresentato un importante stress test per Jolyon Palmer, il cui sedile è probabilmente il più bollente della Formula 1: nelle ultime settimane infatti si rincorrevano voci secondo cui sarebbe stato sostituito da Sainz già a partire da Sepang, cosa poi rivelatasi infondata, ma in ogni caso è molto probabile che ciò accada per il 2018, essendo lo spagnolo già sotto contratto con Renault per la prossima stagione, motivo per cui sembra proprio l'inglese ad essere appiedato a fine stagione.
In un tale contesto Palmer non si è abbattuto, ma bensì ha dimostrato una certa forza mentale che gli ha permesso di isolarsi dalla negatività che lo circonda. Il pilota inglese ha disputato infatti la migliore gara da quando è in Formula 1, concludendo al sesto posto e conquistando punti per la prima volta in stagione. Se si pensa alle insidie del circuito cittadino di Singapore, acuite nelle fasi iniziali dall'asfalto bagnato, è un risultato molto positivo, sicuramente aiutato dall'eliminazione al via di tre big, ma anche un eventuale nono posto sarebbe stato rilevante. Si è detto contento della prestazione del suo pilota il team principal Cyril Abiteboul, augurandosi che Palmer da qui in poi possa confermarsi su questo livello.
Tuttavia una rondine non fa primavera, nel senso che l'ottimo risultato riportato a Singapore, coinciso con il ritiro del compagno di box Hulkenberg, non può cancellare le magre prestazioni che si sono viste nel resto della stagione. Però nella notte asiatica abbiamo assistito al brillare della forza mentale di Palmer, che nel caso in cui si fosse sbloccato psicologicamente potrebbe recuperare considerazione all'interno del team Renault: sarà un finale di stagione importante per lui dove dovrà trovare continuità per evitare di rimanere senza un sedile per il 2018, essendo il mercato piloti quasi del tutto chiuso.