Una serie di clamorosi e sciagurati eventi per la Ferrari, che si gioca in una manciata di metri la possibilità di far saltare il banco e invece vede finire entro pochissimi secondi il proprio Gran Premio di Singapore. Un contatto a tre con Max Verstappen che si pone in mezzo tra Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen che erano partiti meglio dell'olandese, poi il botto che mette fuori gioco tutti i piloti coinvolti nel contatto, ovvero il tandem della Rossa e il pilota della Red Bull. E alla fine, a trarne giovamento è Lewis Hamilton, il quale vince un'altra gara e soprattutto allunga nella classifica iridata ai danni del tedesco, ora lontano ben 28 punti con sei gare ancora da disputare. A completare il podio ci pensano Daniel Ricciardo, incapace di far valere la bontà della sua vettura come si era visto durante le prove, e un Valtteri Bottas che aveva previsto di soffrire tantissimo sul tracciato di Singapore, ma che invece si prende un altro podio prezioso che va a rendere ancor più positiva la sua prima stagione in Mercedes, nella settimana che si era aperta con il rinnovo del contratto.

La partenza è un disastro a tinte rosse. Buono lo spunto di Verstappen, ottimo quello di Raikkonen che riesce ad affiancare l'olanese mentre Vettel allunga in progressione. La Red Bull numero 33 si sposta leggermente verso sinistra, forse senza arrendersi di fronte all'impossibilità di fare la prima curva davanti prova a chiudere. Il risultato è inevitabile: strike e triplo ritiro. Hamilton, senza sapere come ma facendo tranquillamente la sua traiettoria, passa in testa davanti a Ricciardo e Hulkenberg mentre entra inevitabilmente in scena la safety car, con un paio di passaggi dalla pitlane per portar via il disastro del rettilineo principale. Alla ripartenza la pista ancor più bagnata di Singapore non regala emozioni, almeno in avvio, con l'australiano che prova ad avvicinarsi rispetto al leader mondiale prima di vedere un'altra mini-fuga del britannico. Alonso è costretto a ritirarsi a causa di un'altra problema di potenza, dopodichè Kvyat finisce sulle barriere e finisce la sua gara, costringendo a un nuovo ingresso della safety car. Ne approfitta Ricciardo per cambiare le gomme, con una pista che sembra asciugarsi.

Si riparte dopo alcune tornate alla vettura di sicurezza, con Bottas che risale fino alla terza posizione, mentre Sainz recupera e si mette quarto davanti a Hulkenberg. Abbastanza semplice la ripartenza per Hamilton (che anche in questo si lamenta per la lentezza della safety car...) davanti a Ricciardo. L'asfalto di Singapore si va asciugando con grande continuità, poco fuori dalla zona punti ci sono storie tese con Magnussen che ha la meglio su Ocon e Massa, ma all'improvviso, al giro 25, ecco che cambiano le cose. Proprio il danese della Haas entra ai box a montare gomme slick, per la precisione ultra-soft, seguito poco dopo da Massa. Sono diverse le entrate in pitlane per cambiare gli pneumatici, il primo big a farlo è Ricciardo al 29esimo passaggio sul traguardo, seguito poco dopo da Bottas. Hamilton corre in marcatura sull'australiano, ed effettua il pit stop un giro dopo rispetto alla Red Bull numero 3, che inizialmente perde terreno nonostante una tornata in più con le gomme da asciutto, ma ad un certo punto riesce ad avvicinarsi un po'.

Il tentativo di accorciare le distanze da parte di Ricciardo è in realtà un fuoco di paglia. Hamilton corre con la consapevolezza di poter guadagnare tanti punti in ottica Mondiale e spinge come un matto, l'australiano non riesce a reggere mentre Bottas sembra accontentarsi del podio. Al 38esimo passaggio si ferma al centro della pista Ericsson, e allora entra per la terza volta in scena la safety car, con le scuderie che iniziano a valutare la possibilità di una gara che finirà allo scoccare delle due ore. Il cronometro con il tempo mancante prima della conclusione del minuto 120 prende il posto del conteggio con i giri mancanti, ad un quarto d'ora dalla fine arriva il ritiro per un Hulkenberg particolarmente sfortunato dopo un ottimo inizio di gara. Nel frattempo davanti c'è un Hamilton magistrale nella gestione della gara, Ricciardo non sembra provarle tutte in realtà, quasi soddisfatto di un altro podio in arrivo. Nel finale si ritira anche Magnussen, in testa si apre addirittura la possibilità di un attacco di Bottas a Ricciardo, ma la gara finisce così. Hamilton vince, sorride e allunga nel mondiale.