Continuerà almeno fino al 2021 il sodalizio tra la città di Singapore e la Formula 1. Il GP asiatico, che si corre sul circuito cittadino di Marina Bay e che è arrivato quest'anno alla decima edizione, farà parte del calendario della massima competizione motoristica per altri quattro anni. Molto soddisfatto il ministro dell'economia e dell'industria Iswaran, il quale ha annunciato stamattina la riuscita della trattativa: "Il Gran Premio di Singapore ha generato numerosi benefici all'economia del nostro paese così come alla Formula 1, con il suo risvolto mediatico in tutto il mondo. La gara ha proposto al mondo l'immagine di Singapore come una città moderna e all'avanguardia".
Dello stesso avviso il presidente della Formula 1 Chase Carey, che sottolinea anche l'importanza della gara in termini sportivi: "Il Gran Premio di Singapore è una gara importante e siamo molto contenti di poterla inserire nel calendario per altri quattro anni. E' stata la prima gara in notturna della storia di questo sport. Il GP di Singapore, l'ente turismo e il governo hanno fatto un ottimo lavoro per coinvolgere tutta la città e guardiamo avanti per poter offrire per altri quattro anni qualcosa di ancora più spettacolare". Un accordo che alla fine accontenta tutti e che non penalizza ulteriormente l'Asia motoristica, che già quest'anno dovrà assistere all'ultima recita del GP di Malesia.
Il gran premio di Singapore è subito balzato agli onori delle cronache per l'avveniristica idea di disputare la gara in notturna, ed è stato anche avvantaggiato da un esordio col botto (nel vero senso della parola), caratterizzato dal famoso incidente di Piquet che favorì la vittoria di Alonso e il clamoroso errore nel pit-stop di Massa, che ripartì portandosi dietro il bocchettone del carburante e perse punti rivelatisi poi decisivi per la classifica finale. Nonostante un circuito dove appare comunque molto difficile sorpassare, sono venute fuori spesso gare tirate e spettacolari. Rimane un tracciato molto impegnativo sul piano tecnico, dove piloti, freni e cambio sono messi a dura prova, e sarà interessante vedere come tutto ciò si evolverà nei prossimi 4 anni.