Dopo un inizio altalenante, rallentato dai problemi di gioventù della RB13, Daniel Ricciardo ha inanellato una serie di risultati invidiabili, che lo ha visto salire 6 volte sul podio in 9 gare, tra cui spicca la vittoria da favola a Baku, dove tra incidenti e botte da orbi l'australiano si è scatenato, rimontando dal fondo della griglia. Quando sente odore di recupero, Daniel Ricciardo è un pilota da favola, che fa rimanere con gli occhi incollati allo schermo tutti gli appassionati di Formula 1, perchè spesso inventa sorpassi da urlo, come quelli rifilati a Sergio Perez e a Kimi Raikkonen durante il Gp d'Italia, a Monza.
A Monza, per l'appunto, Ricciardo ha inventato un'altra gara capolavoro, rimontando dal 18° posto in griglia al 4° e sfiorando anche il podio di Sebastian Vettel, con un finale che ha tenuto tutti con il fiato sospeso. Il podio sarebbe stato il perfetto coronamento ad una gara super dell'australiano, che ha dovuto lottare non poco con una vettura ingestibile, a causa della scelta aerodinamica fatta dal team per "replicare" alla scarsa potenza della PU Renault.
Certo, il merito è anche di un'ottima strategia della squadra, che ha sfruttato appieno le gomme Soft ad inizio gara, per poi montare le SuperSoft quando la vettura era quasi scarica e ciò ha permesso a Ricciardo di girare, nel finale, con un ritmo di quasi 1" in meno rispetto ai rivali. Una prova all'arma bianca, verrebbe da dire, ma non proprio, poichè nelle prime battute, a differenza di Verstappen, Ricciardo ha corso con intelligenza, stando lontano da rischi che avrebbero potuto compromettergli la gara, come successo al compagno di team olandese.
E così, quando andiamo verso il finale di stagione, in campionato Ricciardo ha 144 punti contro i 68 di Verstappen, più veloce in qualifica, ma perseguitato dalla sfortuna e troppo irruento ancora (Vd. Monza o Hungaroring). Ora, alla fine del mondiale mancano i round asiatici e americani, con Singapore che accoglierà il circus tra 15 giorni e la Red Bull, con Ricciardo in testa, già pregusta una lotta per il successo.
L'australiano, anche lui felicissimo per la rimonta, a fine gara ha voluto più volte raccontare quello che è successo durante i 53 giri del Gp d'Italia: "Ho superato Kimi perché avevo un passo nettamente migliore, infatti il mio ingegnere mi continuava a dire che avrei potuto prendere anche Seb perché giravo 1" più veloce di lui. Se ci fosse stato qualche giro in più forse sarei salito sul podio, sarà per il prossimo anno. In generale è stata una bellissima rimonta, ho sofferto solamente nei primi cinque giri con le Soft, poi è stata una gara in discesa e nel finale ho potuto attaccare con le Super Soft. Abbiamo ottenuto il giro record e anche il miglior tempo nel pit-stop, la squadra ha fatto un grandissimo lavoro per cui la ringrazio. Mi sono divertito tantissimo a fare così tanti sorpassi e oggi è andata molto bene nonostante fosse una pista a noi sfavorevole. Una giornata quasi perfetta, è mancato solo il podio".
Forse, c'è il rammarico per il podio sfuggito dopo una grandissima rimonta, che sarebbe stata inutile nel caso in cui il team non avesse deciso di sfruttare l'appuntamento monzese per fare rifornimento di componenti, specialmente in vista di Singapore: "A Monza avremmo potuto puntare al podio, mentre a Singapore vorremmo essere in lizza per la vittoria. Vedremo, per cui è stato giusto cambiare motore in Italia".