Il talento cristallino di Fernando Alonso è costato, al pilota spagnolo della McLaren, l'accesso in Q3. Non è uno scherzo o una delle tante bufale, ma la verità che è emersa da un'analisi dei tecnici McLaren al termine delle Qualifiche del Gran Premio del Belgio, che Alonso ha chiuso all'11° posto. 

Proprio durante l'ultimo tentativo, infatti, lo spagnolo ha dovuto abortire il suo giro, poichè il motore Honda non gli aveva fornito la giusta potenza tra le curve 11 e 12 e l'asutriano pensava di trovarsi dinanzi al classico calo di potenza della sua McLaren. Quando nella serata, poi, i tecnici sono andati ad analizzare la telemetria, hanno scoperto un fatto eclatante, ovvero che Alonso è stato “bloccato” per aver percorso Pouhon in pieno. 

Dopo aver preso la scia di Vandoorne, sul lungo rettilineo del Kemmel, Alonso ha affrontato il T2 a tavoletta, nella speranza di entrare in Q3, ma giunto dopo il curvone Puhon si è trovato senza potenza e costretto ad abortire il giro. Tutto nasce dal fatto che il sistema che gestisce l’erogazione non ha identificato la posizione sul tracciato in cui si trovava Alonso. Il sistema di localizzazione, infatti, fornisce la posizione della vettura in funzione dell'apertura della farfalla.

Il problema è sorto quando Alonso ha percorso Pouhon in pieno per la prima volta nel weekend, perchè il sistema non riconoscendo quel tratto come curva, ha pensato che lo spagnolo fosse ancora sul dritto. Il problema si è poi manifestato all’uscita della curva 11, ovvero quando Alonso ha spinto nuovamente sull’acceleratore ed il sistema non ha fornito la potenza, pensando che lo spagnolo stesse affrontando Pouhon in quel momento. 

Hasegawa, cerca di dare una spiegazione, anche se la gaffe del sistema è abbastanza importante, poichè si parla comunque di un motorista come Honda, dal passato glorioso e che sta soffrendo molto dal suo rientro in F1: "Il nostro sistema usa l’acceleratore per tracciare una mappatura della pista e purtroppo in qualifica si è verificata una condizione differente che ha tratto in inganno il software. Dobbiamo rivedere il funzionamento per evitare che possa accadere in futuro”.