La Formula 1 è tornata, ed è tornata anche la battaglia. Il Gran Premio di Spa edizione 2017 si può facilmente dividere in due parti: la prima fatta di stabilità e controllo, con posizioni invariate e pochi sorpassi; la seconda piena di emozioni e di colpi di scena. Il clamoroso (e recidivo) scontro Force India porta ad una Safety Car che trasforma una gara fino a quel momento non esaltante in una girandola di emozioni che si trascinano fino all'ultimo giro. Lewis Hamilton è costretto a fare gli straordinari per portare a casa una vittoria che a metà gara sembrava ormai ampiamente alla portata, grazie anche ad un Vettel mai domo capace di rispondere colpo su colpo alla potenza Mercedes. 

La griglia. Sul rettilineo che porta alla Source si presenta in testa Lewis Hamilton, affiancato dal solito Vettel. In seconda fila Bottas e Raikkonen, seguiti dalla coppia Red Bull pronta a sfruttare ogni minimo errore dei primi 4. A chiudere la top 10 la Renault di Nico Hulkemberg, le due Force India e Fernando Alonso, alla ricerca di un altro grande risultato dopo l'Ungheria. A ridosso della zona punti scalpitano le due Haas di Grosjean e Magnussen, insieme a Felipe Massa e alle due Toro Rosso.

La partenza. Al semaforo verde Hamilton difende la prima posizione seguito come un'ombra da Vettel, che tenta l'attacco a Les Combes trovando l'opposizione all'interno dell'inglese. Dietro posizioni invariate al primo giro, anche se Raikkonen si è pericolosamente fatto vedere negli specchietti di Bottas. Bene Alonso che recupera due posizioni per poi piazzare un grandissimo sorpasso al secondo giro su Hulkemberg, il quale risponderà alla tornata successiva riprendendosi la settima piazza, mentre ancora una volta Perez e Ocon rischiano il disastro sul Kemmel. Si chiude invece subito la gara di Wehrlein, ritirato al secondo giro. Le due Mercedes riescono subito a mettere le rosse a più di un secondo di distanza, scongiurando l'uso dell'ala posteriore: ala che usa Ocon invece per superare Alonso, ancora una volta in deficit di potenza dopo un ottimo avvio. Il primo colpo di scena arriva al giro numero 8, quando la Red Bull abbandona ancora una volta Max Verstappen, impossibilitato a continuare: quinto ritiro stagionale per lui.

La partenza del Gran Premio di Spa | twitter - formula1
La partenza del Gran Premio di Spa | twitter - formula1

La danza dei pit-stop. Il primo ad uscire è Nico Hulkenberg, che tenta l'undercut al 12° giro seguito da Lewis Hamilton, con Vettel che rimane fuori e comincia a spingere per guadagnare il più possibile: l'inglese riesce a ritornare in pista davanti a Ricciardo ma dietro Raikkonen, che prova a battagliare con l'inglese ma non riesce a respingere l'attacco. Un altro giro ed esce anche Valtteri Bottas, mentre anche Raikkonen rimane in pista e attende. Al 15° tocca a Vettel, che non riesce a colmare il gap con la Mercedes. L'ultimo a fare il pit-stop è proprio Raikkonen, che rientra un quarta posizione, ma sarà costretto a tornare nuovamente ai box per scontare uno stop-go ricevuto per non aver rallentato in regime di bandiere gialle.

Giro di boa. Dopo i pit-stop Vettel comincia a girare sugli stessi tempi di Lewis Hamilton. Al 22° dei 44 giri previsti il tedesco è dietro di 1.3, ma proprio a metà gara un giro non all'altezza gli fa perdere altri 4 decimi. Dietro Bottas procede tranquillo, non dovendo più preoccuparsi di Raikkonen e con Ricciardo ampiamente a distanza. Seguono Hulkemberg, il finlandese della Ferrari, le due Force India e le due Hass a chiudere la top 10, a ridosso della quale stazionano Massa e Alonso,. Al 25° giro Raikkonen entra in zona DRS e trova il sorpasso su Hulkemberg, recuperando almeno la quinta piazza, mentre due giri dopo termina la gara di Alonso, ritirato.

Safety Car. Al 30° giro si rimescolano le carte in tavola: ancora uno scontro sul Kemmel - stavolta con conseguenze - tra Ocon e Perez, con il secondo che purtroppo ne fa le spese perdendo una ruota e lasciando dei detriti sul tracciato. Inevitabile la Safety Car con alcuni piloti che ai box tentano il colpo grosso tra cui Sebastian Vettel, che mette le supersoft e si ritrova subito dietro Hamilton che invece ha tenuto le soft. Dopo quattro giri la SC ritorna ai box e lascia spazio ai piloti, che avranno 10 giri per per ricominciare praticamente da capo.

Perez perde la ruota a seguito dello scontro con Ocon | twitter - formula1
Perez perde la ruota a seguito dello scontro con Ocon | twitter - formula1

Fuochi d'artificio. Arrivata la notizia del rientro della SC un Hamilton più nervoso del solito inizia a rallentare già a metà circuito, con Vettel che segue ogni suo movimento. Sul rettilineo che porta alla Source il tedesco si piazza sulle ruote del britannico, gli rimane attaccato a Eau-Rouge Radillon per poi tentare il sorpasso sul Kemmel: Hamilton riesce a difendersi, seppur con grandissima fatica. Sempre sul Kemmel Raikkonen e Ricciardo attaccano in contemporanea Bottas, stringendolo nella loro morsa e costringendolo all'errore a Les Combes: l'australiano guadagna addirittura la terza piazza, con Raikkonen quarto. 

La battaglia finale. Hamilton spinge per togliersi di dosso il tedesco prima del traguardo, ma non riesce ad andare oltre il secondo e mezzo. E' una lotta giro a giro, con la Ferrari che ai -5 torna a 1.2 e Vettel che piazza il record della pista con 1.46.577. Hamilton nei team radio sembra nervoso, ma regge con forza e tiene il tedesco a 1.2 anche al termine del giro successivo, aumentando addirittura il vantaggio a 1.5 alla terzultima tornata. Distacco che aumenta ancora all'inizio dell'ultimo giro: 1.8 e gara chiusa, con Lewis Hamilton che taglia il traguardo in prima posizione, portandosi a 7 punti da Vettel in classifica generale. Terzo un sorprendente Daniel Ricciardo, che quando le gare si fanno difficili ha sempre una marcia in più. Tutto sommato bene anche Raikkonen, che nonostante la penalità ha recuperato la quarta posizione: un peccato, perché poteva giocarsi benissimo il podio, andato invece all'australiano. Il vero sconfitto di giornata però è Valtteri Bottas, mai davvero competitivo con i primi due e ingenuo nel finale a farsi stringere da due piloti che hanno dimostrato ancora una volta di avere più personalità di lui. Questo quinto posto allontana terribilmente il finlandese dalla testa mondiale, e rischia di relegarlo in maniera definitiva al ruolo di seconda guida. 

Appuntamento allora alla settimana prossima: si corre in Italia, a Monza. Circuito che sembra favorire le Mercedes per caratteristiche, ma si corre pur sempre a casa della rossa, e questo sarà un dettaglio da non sottovalutare.