Rèmi Taffin, responsabile dei motoristi Renault, ha spiegato che in Renault si è cercato, durante lo scorso inverno, di tirare tanto il motore, così da chiudere il gap con Ferrari e Mercedes, le cui Power Unit sviluppavano una potenza superiore. Tutto ciò, aveva portato i tecnici del team francese ad estremizzare alcune componenti tecniche della vettura, tra i quali spiccava la modifica del sistema ERS. Tutto ciò, però, non ha portato a nulla di buono, come emerso sin dai test di Barcellona, che ha portato i tecnici della casa di Losanga a tornare ad utilizzare componenti del 2016, tra cui l'MGU-K.
Raffin, ha cercato di spiegare cosa è stato modificato ed ha evidenziato la frustrazione per il malfunzionamento di un elemento fondamentale nelle PU attuali: "L’architettura del V6 è stata conservata, ma il concetto del propulsore 2017 è completamente diverso. Sia il motore termico che l’ERS, oltre ad altri elementi, sono stati rivisti esplorando nuove modalità in cerca di prestazioni. In qualche modo abbiamo preso dei rischi che forse sono stati un po’ eccessivi. Ci aspettavamo di incontrare dei problemi, cosa che succede quando si introduce un nuovo design, tuttavia ci sarebbe piaciuto godere di una maggiore affidabilità. Soprattutto per quanto riguarda l‘MGU-K. Una cosa davvero frustrante, perché per ottenere dei risultati siamo dovuti tornare alla versione precedente”.
Il motorista francese, ha poi proseguito spiegando come tutti gli sforzi che verranno fatti da ora in avanti, saranno in ottica 2018, mentre alla PU 2017 sarà dedicato un piccolo spazio: "Dopo questa stagione di sviluppo, continueremo su una base nota che dovrebbe consentirci di spostare avanti il nostro livello in tutti i settori. Entro la fine dell’anno in corso porteremo ancora delle piccole modifiche, ma la maggior parte dello sviluppo si concentrerà sul motore della prossima stagione, grazie al quale speriamo di poter essere alla pari con i migliori”.
Anche Cyril Abiteboul, alcuni giorni fa, aveva espresso il suo parere, riguardo i problemi che stanno perseguitando la Renault: "Non sarei professionale se dicessi che questi erano problemi previsti, perché quando progetti un nuovo motore non prevedi mai che non funzionerà. La realtà, è che è una cosa frustrante perché non siamo stati ancora in grado di azzeccare il progetto al primo colpo. Detto questo, abbiamo apportato tante modifiche al motore: l'architettura è completamente diversa ed anche l'ERS è completamente diversa. Abbiamo intrapreso la sfida di fare tutte queste modifiche in un solo inverno e, francamente, penso che ne abbiamo fatte un po' troppe".
Abiteboul crede che i problemi della Renault siano stati evidenziati dalla necessità di far ruotare le componenti difettose: "Quando inizia qualche difficoltà a livello di affidabilità, bisogna iniziare a fare alcuni mix nel box. Prendi una MGU-H da un motore, prendi un turbo da un altro motore, la MGU-K da un altro e poi cominci a fare un mostro! Questo ha reso tutto un po' più difficile per i ragazzi che lavorano sul motore, inoltre può capitare di commettere qualche errore in questi frangenti. Ciò ha peggiorato la situazione, facendoci finire in una sorta di circolo vizioso. Detto questo, abbiamo avuto qualche problemi di affidabilità anche sul fronte del telaio. L'ultimo è quello che è successo a Palmer nel giro ricognizione di Silverstone, assolutamente indipendente dal motore. Ancora una volta però possiamo dire che la squadra è giovane. Abbiamo cambiato molti meccanici e molte persone anche in fabbrica. Per questo non credo che la nostra sia mancanza di qualità, quanto mancanza di esperienza".
Abiteboul prosegue spiegando che il peggio è quasi alle spalle e, ormai, si punta a far bene il prossimo anno: "Il peggio è quasi alle spalle, non ancora del tutto, ma questo è stato un anno che ci ha permesso di consolidarci sul fronte del motore. Ci sarà molta più stabilità l'anno prossimo e saremo in grado di concentrarci sul cercare di tirare fuori più prestazione dalle varie componenti che abbiamo introdotto. Speriamo in maniera più affidabile".