Gunther Steiner, team manager della Haas, è convinto che il circus della F1 abbia bisogno di un nuovo costruttore come Giancarlo Minardi, il quale ha lanciato in Formula 1 giovani del calibro di Fernando Alonso, Fisichella, Trulli e Webber, nella sua lunga carriera che lo ha visto competere con i grandi dal 1985 al 2006, anno in cui la Red Bull ha trasformato la Minardi in Toro Rosso.
Aldilà della Toro Rosso, che però ha sempre dato spazio a nuovi prospetti in ottica Red Bull, questo ruolo è scomparso lo scorso anno, con l'addio della Manor, che prima di chiudere i battenti ha offerto la ribalta a due talenti come Pascal Wehrlein ed Esteban Ocon, che si stanno mettendo in mostra in questo mondiale. Oltre alla Manor/Marussia, un ruolo simile lo aveva svolto l'HRT nel 2011, quando nel finale di stagione tese la mano ad un giovanissimo Daniel Ricciardo.
Chi sta provando a fare un discorso simile a quello Toro Rosso-Red Bull, è la Ferrari, che con Sauber sta cercando di instaurare un rapporto che faccia diventare il team svizzero una sorta di team satellite della rossa, che girerà alla scuderia di Peter Sauber i suoi giovani, a partire da Leclerc e Giovinazzi, ben apprezzati in Svizzera.
Su questo argomento, Steiner ha aperto un lungo discorso, parlando di Minardi stesso, dell'esperienza di Ricciardo in HRT, fino ad arrivare ai giovani d'oggi, ovvero Leclerc e Giovinazzi, ammirati da tutto il circus, ma che sembrano trovare le porte chiuse da ogni lato: "La difficoltà per i piloti giovani è che devono essere nel posto giusto al momento giusto. Non c'è niente di diverso da fare, perché al momento non è neanche più possibile comprarsi un volante. Quando c'era Minardi, era quasi felice di essere ultimo, perché sapeva che aveva il dovere di portare i giovani in Formula 1. Sicuramente avrebbe preferito stare più avanti, ma ci poteva convivere, perché quello era il loro modello di business. E' come quando Ricciardo ha corso per la HRT nel 2011. Si sapeva che non avrebbe fatto nulla, ma questo gli ha dato esperienza ed ora non c'è più una squadra così".
Steiner, poi, prosegue sostenendo che i team di prima fascia non diano opportunità ai giovani, perchè temono che questi rendano poco, anche a causa della pressione che colpisce ogni ragazzo dopo il passaggio tra F2 e F1: "Penso che Leclerc e Giovinazzi siano entrambi dei buoni piloti, con un potenziale molto buono. Tra Ferrari e Mercedes, i prossimi giovani interessanti arriveranno da una di loro. Ma ottenere un sedile in Formula 1 è diventato davvero molto difficile. C'è un grosso divario tra F2 ed F.1, quindi c'è bisogno di fare un po' di apprendistato. Mettere subito Antonio o Charles su una Ferrari sarebbe un grosso rischio. Potrebbe andare bene, ma ci sono più possibilità che vada male, perché le aspettative sono molto alte e qualche piccolo errore può capitare. Il nostro è uno sport complesso ed è normale commettere errori quando si è giovani, perché non si ha esperienza. E' una cosa che non puoi comprare, si ottiene solo con il tempo".