Con l'entrata in pista di Jorge Lorenzo, durante le FP2 del Gran Premio della Repubblica Ceca, la Ducati ha introdotto un nuovo concetto di aerodinamico nel motomondiale. Stiamo parlando dell'attesa carena che Michele Pirro e Danilo Petrucci avevano già testato a Misano, in una sessione di test privati qualche settimana fa. Dall'Igna, con questa nuova idea, ha ovviato alla mancanza delle ali introdotte lo scorso anno, ma vietate dal regolamento, con un'idea a dir poco geniale, che deriva direttamente dalla F1. A Borgo Panigale hanno proposto un interessante convogliatore di flusso che è esterno alla carena vera e propria e che porterà molti benefici aerodinamici. 

Una soluzione ben diversa da quella degli avversari, che stanno provando a "nascondere" le alette all'interno della carena, che potrà aiutare molti i tecnici della Ducati a trovare il giusto Setup in pista. Con questa nuova soluzione, infatti, si potrà agire sulla moto così da modificare il convogliatore di flusso a seconda delle caratteristiche della pista, così da privilegiare il carico aerodinamico rispetto all'efficienza aerodinamica o viceversa.

Oltre ai vari benefici, tra cui la riduzione dell'impennata in accelerazione, la nuova carena è pronta a rivoluzionare il concetto di moto da competizione, poiché le derive laterali lavoreranno in modo diverso, a seconda che il pilota sia il curva o in rettilineo. Un'idea che non ha nulla a che vedere con lo "squalo martello" portato in pista durante i test, ma che dimostra, ancora una volta, quanto brillanti possano essere gli ingegneri Ducati. 

Interessante anche il nuovo cupolino, che diventa, a tutti gli effetti, un secondo elemento aerodinamico, mentre non è da escludere che si sia intervenuto anche sul cassoncino di aspirazione, così da migliorare anche il raffreddamento del Desmo.

In tutto ciò, Davide Tardozzi ha definito la versione portata in pista da Lorenzo come “light”, dunque nelle prossime gare potremmo vedere spuntare nuovi profili aerodinamici e deviatori di flusso, che potranno essere aggiunti o tolti in base alle esigenze dei piloti e in base alle caratteristiche del circuito. 

Un colpo di genio di Dall'Igna, che ha già messo in crisi gli avversari, a partire dai giapponesi della Honda, che tanto avevano protestato per far eliminare le alette. Ora, con la nuova carena, sarà complicato per i nipponici imitare la soluzione ideata a Borgo Panigale.