La seconda carriera in Formula 1 di Robert Kubica è iniziata, ufficialmente, mercoledì 2 Agosto 2017, durante il secondo giorno di test all'Hungaroring. Il polacco, che aveva già impressionato durante i test privati a Valencia e a Le Castellet, ha sorpreso tutti, nuovamente, durante il giorno di test in cui è sceso in pista sulla RS17. 

Una giornata che ha sancito il trionfo della volontà di un pilota che aveva visto interrotti, improvvisamente, i suoi sogni e, che, con caparbietà e tenacia, è riuscito ad ottenere, almeno in parte, ciò che gli era stato tolto. Un rientro, quello del polacco, che è stato accompagnato dal pubblico in festa, che non ha fatto mancare il suo apporto. 

La giornata di Kubica, però, non è proprio iniziata alla grande, poichè appena uscito dai box, forse poco abituato dalla larghezza di queste nuove vetture, ha urtato il muretto del box e ha fatto cadere il cartello che indicava il box di Nico Hulkenberg durante il Gp: "Beh devo dire, che ho iniziato con una bella ca…ta", ha commentato ironico Kubica. 

Un inizio difficile, che poi si è trasformato in una festa, durante la quale Kubica ha coperto una distanza incredibile: 142 giri. Un obiettivo impensabile, raggiunto in condizioni climatiche difficili, dato che il sole picchiava forte sul circuito magiaro. Kubica sembra soddisfatto, anche perchè si è trattato di un banco di prova difficile, come lui stesso spiega: "E’ stata una giornata impegnativa, per me è stato un banco di prova. Sapevo che le monoposto 2017 sono molto più esigenti sul fronte della guida, quindi ero pronto a qualcosa di più difficile rispetto alla vettura 2012 che avevo guidato in precedenza. Un minimo di dubbi c’era, ma ho trovato le risposte che cercavo. Non è stato facile, ma è stata una giornata che è stata una lezione di guida e di vita”.

Robert, poi, ha spiegato come sia cambiato tutto rispetto al 2011 e anche alla E20 che ha usato durante i test: "Rispetto a quanto ho guidato in precedenza non c’è niente di uguale su questa monoposto ad eccezione del volante, anzi, anche il display è cambiato. Sul fronte tecnico è tutto nuovo, ed anche lo stile di guida è richiesto di adattarsi in modo differente. E’ stata una giornata impegnativa sul fronte delle novità, tante cose da scoprire ed imparare”.

Un test difficile, che ha tolto tanti interrogativi riguardo la tenuta del polacco, che, però, ha vissuto un momento di indecisione, subito scacciata al pomeriggio: "A mezzogiorno quando mi sono fermato avevo molti dubbi, poi nel pomeriggio nel primo ‘run’ la giornata è cambiata. E’ stato il momento più importante del test, ho capito che i supereroi non esistono, ma che passo dopo passo usando la testa si possono risolvere molte cose. Non ho migliorato la guida, ma ho rivalutato tutte le cose nuove che ho dovuto gestire, dandogli una priorità. Ho analizzato i dati del mattino, e sono partito in modo più naturale, senza forzature. E’ stato un buon pomeriggio, una bella giornata. Ho la sensazione che quando analizzerò tutto con maggiore freddezza mi sembrerà tutto ancora più bello di quanto mi sembri ora”.

Sul punto della tenuta fisica, i riscontri sembrano ottimi, anche perchè Kubica ha coperto due Gp d'Ungheria, in quanto a lunghezza e non è sembrato in difficoltà: "L’Hungaroring è una pista difficile, una delle più esigenti per il fisico. Nico Hulkenberg alla vigilia del test ha detto che se si riesce a guidare qui, probabilmente si può farlo ovunque. È stato un lavoro duro, e credo che la maggior parte dei piloti in pista oggi non hanno avuto vita facile. Alla fine ho percorso più di 140 giri, e sento che potrei guidare anche domani, quindi sono contento. Ci sono aspetti migliorabili, ma quello credo sia normale, è sempre così. Se qualcuno mi avesse detto tre mesi fa che sarei stato in grado di venire su questa pista coprendo 140 giri, non credo che ci avrei creduto”.

L'Hungaroring è sempre l'inizio di qualcosa per Kubica, che sul circuito magiaro ha fatto il suo esordio nel 2006 e ora, a 11 anni di distanza, è tornato nuovamente a calcare l'asfalto di una pista. Tanti i cambiamenti in questi anni per Kubica, che commenta: “Due momenti diversi, difficili da paragonare. Nel 2006 è arrivato in pista un giovane con una voglia matta, con poca esperienza ma allo stesso tempo con un quadro ben chiaro su ciò che lo attendeva, avevo ho fatto molti test, ero preparato. Oggi sono entrato nel box con molte conoscenze in più su alcuni fronti, ma ad attendermi c’era una monoposto sconosciuta, mai guidata prima. E con tutti gli occhi puntati addosso… ma è stata una giornata intensa. Molto intensa”.

Però Kubica non sembra soddisfatto del tutto è la causa la spiega lui stesso: “Non sono riuscito a fare la simulazione di qualifica con le gomme ultrasoft a causa delle bandiere rosse finali, peccato”.

Per Kubica, però, nessuna difficoltà con i comandi, come si poteva pensare: "No, devo dire che non ho nessun problema". Il polacco, poi, prosegue, parlando di quello che è cambiato dall'incidente nel Rally d'Andorra e del fatto che, da quel giorno, ha avuto già diverse opportunità di risalire su una F1, ma, che solo ora ha ritenuto fosse giunto il momento giusto: "Un paio di anni fa mi è stata offerta una chance simile, ma avevo priorità diverse, e credo che rifiutare quell’offerta sia stata la scelta giusta. Negli ultimi 6 anni ho attraversato diversi periodi della mia vita dedicati principalmente ai miei problemi fisici, quindi naturalmente c'era altro nella mia testa, e credo sia comprensibile. La chance che ho avuto oggi mi ha insegnato che tutto può succedere, negli ultimi quattro mesi dono accadute tante cose, ho migliorato molto e sono andato avanti con la preparazione fisica come mai avevo fatto prima”.

Infine, Kubica elogia il pubblico, che era tutto per lui e chiude lasciando speranze per il futuro: "Bellissimo, non mi aspettavo una cosa del genere. Ci sono tanti appassionati, e probabilmente c’è tanta gente che ci crede davvero in me. Io ci credo? Domani torno a casa, poi vedremo..."