Da quando la Formula 1 è passata all’era ibrida, si è aperta una nuova epoca tecnologica della massima competizione automobilistica, in cui l’importanza relativa dei motoristi ha assunto un ruolo preponderante. Lo sanno bene in Mercedes, in cui con cospicui investimenti ed una programmazione partita con discreto anticipo, hanno tirato fuori la miglior power unit che si sia mai vista.
Lo sa la Ferrari, che nella prima parte di questa fase storica della Formula 1 ha accusato il colpo per poi rispondere discretamente bene proprio nel 2017, abbassando il gap rispetto alla casa di Stoccarda grazie ad un miglioramento puntuale della prestazione fornito dal gruppo motore di Maranello.
Lo sa, suo malgrado, la Mclaren, la quale pur avendo una vettura da un punto di vista telaistico e aerodinamico in grado di lottare per il podio, salvo eccezioni come quanto accaduto domenica all’Hungaroring, è costretta dalla mancanza di potenza del motore Honda ad essere plafonata a posizioni che certamente non rispecchiano la storia del glorioso team di Woking.
Lo sa anche la Red Bull, la quale è sorretta dalla power unit Renault, che ancora non riesce ad ingaggiare un duello in termini prestazionali con i due motoristi di riferimento. Da questo punto di vista i transalpini stanno attraversando un periodo di stasi nell’evoluzione dell’unità motrice, al netto di qualche innovazione di lieve entità. E’ infatti dal Gran Premio del Canada che si annunciano degli aggiornamenti, prima rinviati e poi disattesi, a causa di problemi che darebbe la nuova evoluzione in termini di affidabilità.
Su questo, il maggior cliente, ovvero la Red Bull, attualmente terza forza del campionato, ha fatto sentire la propria sofferenza, visto che con un motore un pelino migliore gli anglo austriaci sarebbero senza problemi in grado di competere con i primi, a causa del vasto e variegato know how in ambito aerodinamico e telaistico presente a Milton Keynes.
Dunque si sono cominciate a sollevare delle voci su un eventuale accordo con un nuovo motorista, una delle quali riguardava un probabile interesse della Volkswagen ad entrare come fornitore in Formula 1, proprio attraverso la vettura anglo-austriaca. Su questo però Helmut Marko ha precisato come queste voci fossero senza fondamento, rimarcando l’operato della Renault: “Dal punto di vista del telaio siamo ad altissimi livelli, comparabili a Mercedes e Ferrari. Il nostro partner per i motori, la Renault, sta facendo continui progressi, il che significa che quest’anno potremmo vincere un paio di gare”
A proposito di motori, Marko si è espresso sul possibile ingresso di nuovi motoristi e sulla concorrenza: “E’ importante che nelle trattative ci siano case come Aston Martin, Cosworth o Illien. Quello che stiamo vedendo è che Honda nonostante le moltissime risorse di mezzi e uomini non riesca ad avere successo con le attuali regole sulle motorizzazioni”.
Con quest’ultima frase, ha voluto forse far intendere come una Formula 1 così “complicata” possa mettere in crisi anche aziende con un certo spessore e storia nel motorsport, facendo quindi riferimento ad un problema più “strutturale” della massima competizione automobilistica, che per brevità non tratteremo in questo articolo.