Si conferma anche nella sessione del pomeriggio Daniel Ricciardo, dominatore incontrastato del venerdì, sul tracciato ungherese dell'Hungaroring. Il pilota australiano della Red Bull, dopo aver fatto registrare il miglior tempo nella sessione del mattino, si è ripetuto al pomeriggio (1.18.455), avvicinando anche il record della pista di Barrichello, datato 2004. La Red Bull, si conferma molto efficace su un tracciato come quello magiaro, le cui caratteristiche esaltano l'alto carico aerodinamico. Alle spalle di Ricciardo, c'è la Ferrari di Sebastian Vettel, secondo a 183 millesimi. Terzo è Bottas a due decimi, con Raikkonen a ruota. Solo quinto Lewis Hamilton che però non è riuscito a sfruttare i pneumatici più soffici in dotazione.

Ricciardo, protagonista del venerdì magiaro. Fonte foto: formula1.com
Ricciardo, protagonista del venerdì magiaro. Fonte foto: formula1.com

Allo scoccare delle 14.00, la Pit Lane vede subito il movimento delle Rosse di Maranello, in pista con la mescola Soft - la media delle tre tipologie a disposizione per il gp - per trovare il giusto bilanciamento in vista di prove e gara. Vettel e Raikkonen si portano al comando, ma al primo passaggio cronometrato, è Bottas a far registrare la miglior prestazione cronometrica. Mentre i due Ferraristi non riescono a migliorare i tempi fatti registrare in apertura, il finlandese col 77 certifica l'ottimo stato di forma della vettura tedesca, prima staccando ancora il miglior tempo, poi avvicinando ancora se stesso con un crono fotocopia.
Al box Mercedes intanto, un brivido fa capolino tra gli ingegneri di Hamilton, preoccupati dopo un insolito team radio dell'inglese: "Very loud whistle in the engine" - tradotto in "Sento un forte fischio arrivare dal motore". Per fortuna del britannico, l'inconveniente non trova riscontri negativi nel cronometro dell'Hungaroring: nel giro di tre passaggi infatti, il tre volte campione del mondo si migliora sempre più, fino a far registrare l'1.18.779 che gli permette di chiudere in testa la prima fase delle FP2.

Dopo la solita pausa che avviene nel passaggio tra una mescola e l'altra, al ritorno in pista, i migliori vanno a caccia del time attack che conferma ancora una volta la grande solidità della Red Bull. Come al mattino, anche in questa FP2 svetta la stella di Daniel Ricciardo, vicinissimo al record assoluto fatto registrare su questo tracciato. L'australiano di chiare origini italiane ferma il cronometro sul 1.18.455, a pochi millesimi dal 1.18.436 datato 2004 di Rubens Barrichello.
Consistente è anche la prova di Sebastian Vettel, molto rapido con le super soft montate sulla sua Ferrari. Il tedesco si ferma a 183 millesimi dal suo ex compagno di squadra, e per pochi millesimi davanti a Bottas, staccato di due decimi tondi tondi. Alle spalle del finlandese si piazza Raikkonen, condizionato proprio in questa fase da un problema - comunque di poco conto - ad un sensore riguardante il potenziometro. Non riesce a migliorarsi invece, Lewis Hamilton, incapace di sfruttare a dovere la mescola più soffice. Lewis, dopo gli ottimi tempi staccati nella prima fase delle libere, incappa in un set di pneumatici forse difettosi, o comunque incapaci di spingerlo in alto. Fatto sta che l'inglese decide ben presto di concentrarsi sul passo gara, impiegando il carico di carburante con gomme super soft.

L'incidente di Wehrlein. Fonte foto: formula1.com
L'incidente di Wehrlein. Fonte foto: formula1.com

A spezzare il ritmo delle vetture però, arriva l'inattesa bandiera rossa causata da Pascal Wehrlein. Il tedesco della Sauber perde il controllo della vettura all'ingresso della curva 11, finendo per carambolare con violenza sulle barriere protettive. Il classe 94' non accusa problemi fisici ma viene comunque spedito al centro medico per accertamenti.
Alla ripresa delle ostilità, una nuova bandiera rossa spezza ancora il ritmo delle monoposto e dei piloti, in quell'ultimo frangente di libere alle prese con vetture cariche di carburante in vista della gara. Stavolta si tratta di Joylon Palmer, finito in testacoda alla 14. Il britannico figlio d'arte picchia con violenza il retrotreno, costringendo l'intervento della gru per la seconda volta nell'arco di pochi minuti.

Palmer dopo l'incidente. Fonte foto: fortmula1.com
Palmer dopo l'incidente. Fonte foto: fortmula1.com

Smaltite definitivamente le due bandiere rosse, i piloti tornano in pista per l'ultimo quarto d'ora. La classifica dei tempi non cambia, confermando la Red Bull di Ricciardo in testa alla graduatoria. Con il primato fatto registrare sia al mattino sia al pomeriggio, la Red Bull dell'australiano si candida come una delle certe protagoniste per il weekend Magiaro.

LA CLASSIFICA FINALE DOPO LE SECONDE PROVE LIBERE:

Fonte foto: formula1.com
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