In una stagione già difficile a causa dei tanti problemi che stanno colpendo la PU Honda, Fernando Alonso in nel Gran Premio di Gran Bretagna, a Silverstone, ha vissuto l'ennesimo week-end da incubo. Dopo aver accumulato 30 posizioni di penalità in griglia, l'asturiano è partito dal fondo, ma, proprio mentre stava rimontando a suon di ruota a ruota, e con la solita caparbietà, è stato costretto all'ennesimo ritiro, ancora tradito da un guasto. Alonso, però, dopo aver incassato l'ennesimo "zero", non dispera e spiega il perchè della scelta di Silverstone, in quella che, per la McLaren, era pur sempre la gara di casa.
In realtà, l'asturiano, fa capire che la scelta di sostituire quelle componenti era programmata proprio in vista del Gp d'Ungheria, anche perchè il circuito magiaro ha un layout favorevole alla McLaren, che paga ancora molto in quanto a potenza pura, ma non in quanto a capacità telaistiche, dove il team sembra essere comunque vicino a Mercedes, Red Bull e Ferrari.
Dunque, il fine settimana inglese è stato sacrificato per puntare al risultato in Ungheria, come spiega Nando: "Abbiamo preso decisioni importanti a Silverstone in terimini di posizioni di penalità in griglia. Lo abbiamo fatto in preparazione del GP di Ungheria. Spero che queste nostre scelte paghino e che possano portarci nelle migliori posizioni possibili questo fine settimana. Sulla carta il Gp d'Ungheria è una delle migliori opportunità della stagione per noi. E' una pista corta, piena di curve in cui non serve tanta potenza. I piloti si devono così basare sulla bontà del telaio e non sulle capacità delle unità motrici. La cosa più importante per noi sarà come sempre l'affidabilità della monoposto. Anche se la nostra macchina potrà andare meglio in Ungheria abbiamo bisogno di un fine settimana senza guasti per cercare di portare a casa punti".
Punti importantissimi sia per Alonso, che sta dimostrando sempre più il suo immenso talento, sia per la McLaren, che al momento è ultima nel mondiale costruttori, un risultato che non rende merito alla lunga storia del team di Woking, così come non rende merito alle capacità della Honda, che negli anni '80, ha segnato con il suo marchio la storia della F1.