Dopo il difficile Gran Premio di Gran Bretagna, che ha sollevato molte critiche sulla Pirelli, la casa milanese è attesa da un'importante sfida in questo week-end. Stiamo parlando del Gp d'Ungheria, spesso contraddistinto da temperature da capogiro che mettono in difficoltà gli pneumatici. Per il Gp magiaro la Pirelli ha confermato le scelte del 2016, che, poi, sono anche le stesse dello scorso Gp, in Gran Bretagna, dove sono state sollevate non poche polemiche sulle P-Zero Soft, che hanno tradito Vettel e Raikkonen.
L'Hungaroring ha, però, caratteristiche differenti da Silverstone: zero curvoni veloci, medie sul giro basse, quasi come su un cittadino e scarso grip, che lo rendono uno dei circuiti più atipici del calendario mondiale. La sequenza di curve, che non viene mai spezzata da un vero rettilineo, mette a dura prova gli pneumatici, che sono continuamente sotto stress. Pneumatici, e quindi strategie, che però saranno decisive, poichè, su un circuito come quello alle porte di Budapest, è difficile superare, se non in partenza e per questo motivo la strategia può cambiare del tutto una gara.
A chiarire la situazione gomme e a fornire un'analisi attenta della situazione, ci pensa Mario Isola, , responsabile car racing Pirelli, che dichiara: "Il circuito è stato riasfaltato nel 2016 poco prima del Gran Premio e per questo sarà interessante vederne l’evoluzione. Lo scorso anno abbiamo notato che l’asfalto nuovo era più liscio e veloce rispetto al precedente. La scelta dei set di mescole disponibili da parte dei Team ha favorito in particolare le mescole soft e supersoft. In questo Gran Premio la strategia fa la differenza, anche perché è difficile sorpassare; per i Team sarà dunque importante acquisire il maggior numero di dati possibili durante prove libere e qualifiche. Con la nuova generazione di monoposto più veloci questo fattore dovrebbe essere ancora più importante del solito”.