Ultimamente la FIA sta ponendo la sua attenzione in modo rigoroso su quelli che possono essere trucchi ai limiti del regolamento tecnico usati dai team per incrementare le proprie prestazioni, in modo da andare a reprimere soluzioni irregolari. Ne sa qualcosa la Ferrari, doppiamente colpita da misure repressive della federazione per quanto riguarda la flessibilità del fondo della monoposto e soprattutto per l'aggiunta di olio in camera di combustione per avere un importante overboost. Proprio quello dell'aggiunta di additivi alla benzina per incrementare le prestazione della power unit è un tema che sta rendendo l'estate della Formula 1 ancora più calda di quanto non lo sia già di suo, perchè in mattinata è stata pubblicata una nota dalla FIA che serivrà da monito per tutti i team.

La Federazione, dopo aver analizzato i dati del consumo del carburante e dell'olio delle varie unità motrici, ha l'intenzione per il 2018 di imporre un vincolo importante che impedirebbe alle power unit di bruciare più di 0.6 litri di olio per 100 chilometri; ne consegue che le squadre dovranno fornire i dati della telemetria, qualunque violazione di questo limite sarà considerata una violazione del regolamento ed in quanto tale sarà punibile. In realtà la FIA voleva già imporlo quest'anno, ma dopo aver sentito i motoristi ha compreso che ci sarebbero state difficoltà e dunque si è scelta una via intermedia: a partire dal Gran Premio d'Italia il vincolo sarà di 0.9 litri d'olio per 100 km e verranno controllati tutti i motori a combustione interna (ICE) omologati a partire dalla tappa italiana del mondiale.

E' certamente un provvedimento importante, ma che lascia zone grigie e non risolve alcune perplessità che si hanno già ora. Ad esempio ad ogni team basterebbe introdurre un nuovo ICE a Spa, in calendario prima di Monza, per evitare i serrati controlli sopracitati, mentre c'è da dire qualcosa di più profondo sull'efficacia della decisione. La FIA vuole eliminare così la possibilità di arricchire la benzina con additivi chimici, ma dalle voci che circolano sembrerebbe che in realtà l'overboost non nasca nel serbatoio, ma bensì nella camera di combustione, andando lì a introdurre olio vaporizzato proveniente da contenitori ben nascosti nella vettura. Se ciò corrispondesse a verità il provvedimento della Federazione non potrebbe raggiungere il proprio scopo di combattere il sistema usato ad esempio dalla Mercedes per incrementare i propri cavalli, e sicuramente lascerà uno strascico di polemiche non indifferente.