La qualifica di ieri ci ha consegnato un Lewis Hamilton fenomenale, anche se non avevamo bisogno di ulteriori conferme a dire il vero. Quella registrata dal pilota di casa è stata infatti la 67esima pole position in carriera, a -1 dal record storico di Michael Schumacher che fino a qualche anno fa sembrava irraggiungibile.
Vogliamo dirla tutta? Ieri il campione inglese ha fatto letteralmente paura, e non tanto per aver centrato un tempo che ha abbassato la pole position dell’anno scorso di circa 2 secondi e mezzo, in quanto questo è un trend che abbiamo visto durante tutto l’arco della stagione grazie ai nuovi regolamenti ed ai pneumatici più larghi. Ha fatto paura perché, al netto del manettino famoso della Mercedes in qualifica, ha rifilato non solo mezzo secondo e 7 decimi abbondanti al duo ferrarista, rispettivamente a Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel, ma anche al suo compagno di squadra Valtteri Bottas. Sintomo dunque che l’idolo locale abbia fatto qualcosa di straordinario, come ormai ci ha abituato.
Ma, ad onor del vero, bisogna dire che dalla gara ci si può attendere qualcosa di diverso. Questo perché, seppur su 10 gare il punteggio delle pole position tra Mercedes e Ferrari è di 8-2, la classifica piloti presenta un pilota di Maranello in testa mentre il campionato costruttori è tutt’altro che chiuso. Quindi ci si può attendere un passo gara che possa consentire alle Rosse di competere, almeno ad armi pari, con quella che da un mese è ridiventata la macchina da battere.
Inoltre la gara non è per niente “indirizzata”, se non altro per l’incognita tempo che, per quanto presenti con Hamilton uno dei migliori interpreti su pista bagnata, può rimettere in gioco un “outsider di livello” come Max Verstappen, pur considerando che anche sull’asciutto la Red Bull si è dimostrata competitiva, con velocità misurate allo speed trap assolutamente confrontabili con quelle delle due vetture di riferimento. Ma anche se dovessimo avere una gara completamente asciutta, non è detto che sarà una gara con strategia “obbligata”.
Infatti, come confermato dalle dichiarazioni di ieri da parte del Responsabile Car Racing di Pirelli Mario Isola, c’è la possibilità che qualcuno possa optare per due soste, impegnando per due stint di gara le supersoft per poi montare la mescola più dura. La chiave sarà dunque la gestione delle gomme “rosse”, in cui la Ferrari si è dimostrata maestra nel corso della prima parte di stagione e, se considerassimo la scelta aggressiva da parte dei tecnici del Cavallino che hanno deciso di portare 3 set di gomme del compound più morbido del week-end rispetto ai diretti concorrenti, quella di una strategia a 2 soste può essere più di una sola eventualità.
Ma questo, come sempre in Formula 1, è quando si decide a tavolino. Dipenderà dalla partenza, e dal ritmo che Vettel e Raikkonen riusciranno a mantenere nel corso della prima parte di gara. Salvo eventi eccezionali, oggi Hamilton è sicuramente favorito, ma quanto detto poco sopra potrebbe rimescolare le carte.