Nico Rosberg ha dato il suo addio alla Formula 1 in maniera inaspettata, dopo la sua vittoria iridata. Nonostante ciò, il suo nome, per un motivo o per un altro, è sempre sulla bocca di tutti per svariati motivi. Presente alla cerimonia in Trafalgar Square, il biondino ex-Williams e Mercedes è stato raggiunto da qualche domanda su passato, presente e futuro della sua vita e della F1.
Sin da subito, però, il tedesco ha smentito tutte le voci che lo vorrebbero a Maranello il prossimo anno, spiegando come, oltre alle lusinghe per un'attenzione così forte, non ci sia nulla: "No, non accadrà. È un onore per me che il mio nome sia al centro di speculazioni. Ma io sono totalmente appagato della carriera che ho avuto: ventitré vittorie, tre delle quali a Montecarlo, un titolo mondiale. Pazzesco: a volte non riesco nemmeno a credere che c’è tutto questo alle mie spalle. Mi rende felice".
Nico ha ribadito, poi, di non aver nessun rimpianto per la scelta fatta. Ora, davanti a sé, ha soltanto la famiglia, che vorrà e potrà godersi maggiormente, specie ora che è in arrivo un secondo figlio in casa Rosberg. Al momento, perciò, il campione del Mondo in carica non sente nessun bisogno di tornare in F1: "Potrei dire che mi manca il gusto di misurarmi con le nuove macchine: sono dei mostri affascinanti, deve essere bello guidarle. Ma in realtà non mi manca nulla. Ho chiuso il libro della mia F1 con un finale grandioso. È stata una parentesi formidabile della vita e rimarrà nel mio cuore. Forse solo un giorno, riguardando le foto con i nipotini, mi verranno le lacrime agli occhi. Ma per ora non ho rimpianti".
Dopo tanti anni di rivalità con Lewis Hamilton, non poteva mancare un commento sul nuovo confronto che sta tenendo banco nelle ultime settimane. Rosberg, infatti, è tornato sul duello e sul contatto tra Vettel e Hamilton a Baku, interpretando dal suo punto di vista l'accaduto: "Nessuno conosce Lewis meglio di me: vi assicuro che non ha rallentato volontariamente Vettel. Poi Sebastian non ha saputo controllare il cattivo umore e i pensieri negativi. Ma non mi aspettavo un “fallo di reazione” come quello che ha fatto: ha procurato un danno a stesso. E quello che è successo dopo è stato qualcosa di non necessario, che ha ulteriormente caricato la vicenda".
Nonostante qualche parola di troppo da Stoccarda e Barkley, Rosberg non riesce a voltare le spalle al team che lo ha portato sul tetto del mondo: "La lotta sarà incerta, per ora non vedo un fattore che può fare la differenza. Esprimo però un desiderio: mi auguro che vinca la mia “vecchia famiglia”, cioè la Mercedes. Sono rimasto vicino ai ragazzi di Brackley. Però non mi sbilancio tra Hamilton e Bottas: nessuna preferenza tra i due".