Il Gran Premio di Gran Bretagna è uno dei più ricchi e carichi di storia. Si corre addirittura dal 1926 ed è stato il primo gran premio, in assoluto, della storia della F1. Fino al 1987, però, a Silverstone, si alternavano altri circuiti britannici come Brands Hatch e Aindree, mentre Donington ha sempre tentato la via della F1, ma, dopo esser stato per qualche anno Gp d'Europa, non è mai entrato a far parte del calendario del circus. 

La prima edizione del Gran Premio di Gran Bretagna risale al 1950, quando fu l'italiano Nino Farina a vincere la prima gara, in assoluto, del mondiale di Formula 1. Su Alfa Romeo, l'italiano scattò bene dalla sua prima fila e provò, da subito, a scappare via, nonostante Fangio e Fagioli lo tallonassero da vicino. I tre si scambiarono più volte le posizioni, ma il ritiro di Fangio al 62° giro diede via libera all'italiano, che trionfò con 2"6 sul connazionale Fagioli. Terzo arrivò Reg Parnell, per un tris tutto Alfa Romeo. 

1951- Ma il vero Gp da ricordare è quello dell'anno successivo. Dopo il dominio targato Alfa Romeo, la Ferrari non vuole darla vinta alla sua rivale e così scende in pista anche lei. È il 14 luglio 1951 e sulle strade dell'aeroporto di Silverstone Jose Froilan Gonzalez regala il primo trionfo alla Ferrari. "El Cabezon" - così veniva soprannominato Gonzalez - parte dalla pole e tiene un ritmo indiavolato per tutta la gara, che non da possibilità né al connazionale Fangio né agli italiani Farina e Ascari, che si contenderanno il mondiale a fine stagione. Per la Ferrari sarà la prima di 227 vittorie e darà il là alla nascita del mito.

1977- Dopo anni di lotte e duelli, il Gran Premio di Gran Bretagna 1977 va ricordato per due motivi. Innanzitutto è la prima vittoria di James Hunt in casa, ma soprattutto, è il primo Gran Premio di Gilles Villeneuve ed è anche la gara d'esordio per il primo motore turbo della storia, quello della Renault Rs01 guidata da Jabouille. Jabouille porterà quel motore al successo due anni dopo, a Digione, in una gara che consacrerà nel mito proprio Gilles Villeneuve, che dopo l'esordio in McLaren diventerà uno dei più amati ferraristi di sempre. 

1979- Se il '77 era stato l'esordio di un motore turbo, nel '79 si assiste alla prima vittoria della Williams. Il team, fondato due anni prima da Sir Frank, vive un week-end quasi da favola con Alan Jones e Clay Ragazzoni. Jones parte dalla pole e mantiene la testa davanti al compagno di squadra Clay Regazzoni. Quando tutto preannuncia una facile doppietta, il motore Ford tradisce Jones. È il 39° giro quando, a causa di un problema con la pompa dell’acqua, l'australiano è costretto al ritiro. Clay ringrazia e va a vincere il primo GP di casa per la Williams. 

1987- È forse uno dei Gp che rappresentano meglio l'indole del Leone d'Inghilterra, Nigel Mansell. È il 1987 e sul tracciato di Silverstone le Williams-Honda di Piquet e Mansell dominano, davanti a Prost e Senna. Allo start Prost sorprende i due galli della Williams, ma deve subito arrendersi alla superiorità delle due vetture di Grove. A metà gara, Piquet comanda con due secondi sul compagno di squadra ed è avviato verso una tranquilla vittoria, anche perché non ci sono pit stop in programma. Mansell, però, d’accordo con il team, decide di dare una scossa alla gara. Qualche giro dopo entra ai box e cambia le gomme tornando in pista con un ritardo dal leader di circa 29", ma mancano 28 giri dalla bandiera a scacchi. L’inglese è carico, specialmente davanti al pubblico di casa e così, con gomme nuove, vola e comincia la rimonta. Ritocca il record della gara per otto volte e a tre giri dal termine raggiunge Piquet. Sull’Hangar Straight, Mansell si inventa il sorpasso, finta a sinistra e poi si infila a destra entrando nella Stowe, passa il brasiliano e va a vincere. Pochi metri dopo il traguardo la sua monoposto, accerchiata dalla folla, rallenta e si ferma. Si pensa che sia a secco ma in realtà il suo motore Honda, usato per gli ultimi sei giri in modalità qualifica per avere più potenza, è esploso. Mansell ha usato tutto, fino all'ultima goccia di carburante, tanto che il suo computer segna: autonomia -2.5 giri. L'azzardo è riuscito, ancora una volta. 

1998- Dopo anni di lotte è il momento del Kaiser, è il momento di Michael Schumacer. Il tedesco nel 1994 è arrivato 2°, ma è stato poi squalificato per non aver rispettato una penalità. L'anno successivo, nel 1995, è andato vicino alla vittoria, ma Hill, forse frustrato dalla superiorità del Kaiser tedesco gli è andato addosso e lo ha speronato, costringendolo al ritiro. Così, dopo due anni di vittorie targate Williams-Renault, è il momento di apporre il proprio sigillo, con la Ferrari. In pole, però, c'è Hakkinen, che, aiutato da una McLaren super, sta filando via sul circuito viscido. Il finlandese però azzarda e rompe il musetto, così è costretto a rientrare ai box. Una serie di incidenti ad altre vetture costringe la direzione gara a far uscire la Safety Car. Hakkinen e Schumacher sono di nuovo uno attaccato all’altro. Al 50esimo giro la gara riprende e dopo due passaggi in cui Schumacher mette sotto pressione il rivale, questo commette un altro errore, che regala la testa a Schumi. A due giri dalla fine, si materializza la beffa: alla Ferrari del tedesco viene comminato uno stop and go per aver superato Alex Wurz in regime di Safety Car. La penalità si deve scontare in tre giri, così Ross Brawn si inventa la strategia più pazza e assurda che possa esistere: Michael taglierà il traguardo dalla corsia box. Intanto al tedesco viene detto di spingere come un dannato negli ultimi due giri, il fenomeno teutonico non sa fare altro e così, quando entra nella corsia box ha già vinto, ma allo stesso tempo ha scontato la penalità. 
I commissari contestano l'idea di Brawn, che però risponde e fa notare che la decisione della sanzione era arrivata con 6 minuti di ritardo sul limite previsto dal regolamento e che, comunque, la comunicazione scritta era poco chiara sul tipo di sanzione da scontare se Stop and Go o 10 secondi da aggiungere al tempo finale. Gli steward decidono di applicare la penalità in tempo che, però, si può comminare solo per infrazioni commesse negli ultimi 12 giri della gara. Quella di Schumi era ben precedente e così per lui non c’è nulla da aggiungere ed è vittoria. Vittoria di Schumacher, ma soprattutto del genio Brawn.

1999- Il 1999 è l'anno buono, dev'essere l'anno buono. Dopo la triste fine del 1998, il 1999 inizia sotto i migliori auspici. Quando a luglio, però, si arriva a Silverstone, Michael Schumacher è dietro al rivale Hakkinen in classifica. I due sulla griglia sono appaiati, ma allo start Schumi ha il solito scatto a rilento della domenica e così viene infilato da Coulthard e da Irvine. Intanto, alle spalle dei primi, le vetture di Villeneuve e Zanardi restano ferme in griglia, costringendo la direzione gara ad interrompere la corsa con la bandiera rossa. Nel frattempo i piloti di testa sono già alla curva Stowe e Schumacher non vuole perdere tempo: affianca il suo compagno di squadra, tentando di superarlo all'interno, sulla sua vettura, però, si verifica un problema all'impianto frenante e il tedesco va a sbattere violentemente contro le barriere, con la sua Ferrari che si infila quasi perpendicolarmente alle gomme di protezione. Sono attimi di paura, Michael prova ad uscire dall'abitacolo, ma ha tibia e perone rotto: deve desistere. Il mondiale per lui è finito, o quasi. La gara la vince Coulthard, davanti ad Irvine che diventerà la punta di diamante Ferrari e quasi sfiorerà il titolo, aiutato anche da un grande Schumacher in Malesia, al rientro del tedesco. Hakkinen, senza il suo rivale, perderà smalto e lucidità, ma riuscirà comunque a domare un avversario tosto come l'irlandese. 

2002- Nel 2002 lo strapotere Ferrari è tale da permettere a Barrichello di rimontare da ultimo a primo, senza particolari difficoltà. Retrocesso all'ultimo posto della griglia, per il brasiliano si prospetta una gara difficile, mentre davanti Schumacher deve vedersela con Montoya, quando, dopo pochi giri, inizia a piovere. La Ferrari, allora, scegli di montare le intermedie: è la strategia vincente. La gara proseguirà sotto una pioggia ad intermittenza, che obbligherà i piloti a diverse soste ai box. La rimonta di Barrichello si concluderà sul podio, dietro a Schumacher, vincitore della gara. 

2003- Ma è il 2003, senza dubbio, l'anno più pazzo a Silverstone. Poco dopo la partenza si verifica un incidente strano a David Coulthard, che perde le protezioni ai lati del casco, portando l'ingresso della safety car. Alla ripartenza, un giro e poi il messaggio di fede di Cornelius Horan. Schivato abilmente dai piloti, viene portato fuori dal circuito e arrestato. La gara, dopo un'altra SC, riparte con Raikkonen in testa e Barrichello che fa il giro più veloce e mette pressione al finlandese. Alle strette, Raikkonen sbaglia e passa in testa Barrichello. Il brasiliano vince con cinque secondi di margine su Montoya che strappa la seconda posizione a Raikkonen, mentre Schumacher è 5°. 
 
 
2007- Raikkonen si rifarà nel 2007, quando trionferà davanti ad Alonso ed Hamilton, nella gara in cui Massa darà spettacolo con una rimonta dal 24° al 5° posto. 
 
2009- Nel 2008 sarà Hamilton a vincere, in una Silverstone bagnata dal temporale che colpisce la gara. Quella gara segnerà l'inizio del duello che porterà l'inglese e Felipe Massa a giocarsi il mondiale, fino all'ultima curva. 
 
2009- Nel 2009 Vettel dominerà, grazie a Newey e metterà paura alla BrawnGp e al dominatore Button, che alla fine porterà a casa l'iride. 
 
2010-2011- Il 2010 sarà firmato Webber, mentre il 2011 vedrà l'unico successo Ferrari della stagione con Fernando Alonso, che sfrutterà al meglio un errore del box Red Bull e dominerà così il Gp di Gran Bretagna. 
 

2012-2014- Nel 2012 sarà l'anno di Webber, che befferà sul filo di lana un Alonso scatenato, mentre il 2013 verrà ricordato più che altro per i botti delle gomme Pirelli. Il 2014, invece, vede il botto iniziale di Kimi Raikkonen, che costringe la direzione gara a sospendere il Gp per un'ora, al fine di ripristinare le barriere. A vincere sarà Hamilton, mentre Alonso e Vettel daranno spettacolo per il 5° e 6° posto. 

2015 -Il 2015 sembra l'anno buono per un nuovo successo Williams, ma la strategia perfetta delle Mercedes e l'arrivo del solito acquazzone britannico buttano giù dal podio le vetture di Grove, mentre Hamilton e Vettel, 1° e 3° al traguardo, entusiasmano sulla pista allagata. 
 

2016- L'ultima edizione, invece, va ricordata per la partenza dietro SC che sollevò non poche polemiche, così come per il super-sorpasso di Verstappen su Rosberg, all'esterno della Stowe. Un sorpasso di forza, che premierà l'olandese, secondo, anche grazie ad una penalità inflitta al tedesco. La gara sarà vinta da Hamilton, proprio davanti ai due duellanti. Vettel, invece, in una gara difficile, chiuderà solo 9°, si prenderà una penalità e gli saranno decurtati due punti dalla licenza.