C'erano state tante critiche nei confronti dello storico circuito austriaco durante la settimana di avvicinamento al GP. In tanti avevano giudicato estremamente facile la pista del Red Bull Ring molto corta e con poche curve, praticamente l'opposto di Baku, che due settimane fa ha proposto la gara più bella degli ultimi anni. La qualifica di oggi però ha sorprendentemente mischiato le carte in tavola, facendo capire che il Gran Premio di domani potrebbe essere molto più difficile e imprevedibile di quanto si potesse pensare alla vigilia. E non solo perché Lewis Hamilton partirà in ottava posizione con Bottas in pole e le Ferrari in seconda e terza piazza, ma perché la giornata di oggi ha proposto tanti spunti interessanti per la gara di domani.
Prima di tutto: la pista è cortissima. I tempi dei primi si sono aggirati sull'1.04, abbassando di ben 4 secondi il record di Michael Schumacher del 2003. I 71 giri di domani proporranno quindi una gara abbastanza corta, dove però i doppiaggi diventeranno un punto fondamentale nell'interpretazione della gara. Venti vetture in uno spazio abbastanza "ristretto" metteranno sicuramente in difficoltà i big, che saranno costretti a districarsi fra tante vetture doppiate il cui superamento in tempi brevi o meno potrebbe decidere nel bene o nel male l'esito della gara.
Nel corso della sessione di qualifica, specialmente in q3 dove tutti hanno spinto al massimo, si sono registrati numerosi errori in uscita dalle curve, soprattutto nella parte centrale e alla prima curva. Al centro della pista infatti si trovano le uniche due virate a sinistra dell'intero circuito, per cui ci si arriva con le gomme destre non perfettamente in temperatura - soprattutto all'inizio - e diventa difficile controllare la vettura e allo stesso tempo trovare una traiettoria ottimale. La prima curva invece sarà davvero un'incognita: in tanti hanno sbagliato all'uscita dal rettilineo del traguardo (Hamilton ha compromesso ancora di più la sua qualifica con un errore lì proprio all'ultimo giro) e domani, soprattutto in partenza e nei primi giri, ogni passaggio dovrà essere affrontato con elevata cura.
In un contesto del genere, diventa quindi fondamentale la strategia: una scelta corretta delle gomme potrebbe essere decisiva per il risultato finale, in una pista dove non si è ancora capito quali saranno le condizioni quando sia le gomme che l'asfalto avranno raggiunto la temperatura ottimale e dove all'inizio potrà succedere praticamente di tutto. Infine, attenzione all'incognita pioggia, che sia in partenza che nel corso della gara potrebbe scombinare ancora di più le carte in tavola. Insomma, quello che sembrava un GP destinato alla noia, rischia di proporre invece un'altra gara imprevedibile e spettacolare.