Finalmente, nella giornata di ieri, si è chiuso il Gran Premio dell’Azerbaigian, durato più di una settimana a cominciare dalla conferenza del week-end di gara vero e proprio per finire solo ieri con la decisione da parte della FIA su quanto avvenuto tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel a Baku.

Sapete anche come sia andata a finire, con il tedesco della Ferrari “scagionato” da Jean Todt & Company che quindi non riceverà una ulteriore sanzione oltre a quella già scontata durante la gara azera. Che il comportamento del quattro volte campione del mondo sia stato deficitario in quell’occasione è sotto gli occhi di tutti, tanto da essere giustamente punito con lo stop and go di 10 secondi, penalità di rilievo oltre la quale c’è solo la bandiera nera, che significa squalifica.

Detto questo è stata la decisione giusta quella di non punire ulteriormente Vettel, come già vi avevo anticipato in questo articolo qualche giorno fa, in quanto sarebbe stato il tutto veramente eccessivo.

Dal canto suo, il tedesco ha dovuto esprimere pubbliche scuse (chissà se sincere) al mondo del motorsport e al suo diretto avversario e “protagonista” insieme al ferrarista del fattaccio di Baku: “Durante il giro di ripartenza mi sono sorpreso e sono andato a finire nella parte superiore di Lewis, ma non credo avesse cattive intenzioni. Per la tensione ho poi reagito in maniera eccessiva, quindi voglio chiedere scusa a Lewis direttamente, così come a tutte le persone che stavano guardando la gara, mi rendo conto che non stavo dando il buon esempio. Non avevo alcuna intenzione di mettere in pericolo Lewis. Per questo, vorrei scusarmi con la FIA. Accetto e rispetto le decisioni che sono state prese nella riunione odierna a Parigi, così come la sanzione inflitta dai Commissari di Baku”

La Federazione si è voluta “tutelare” e quindi approfondire una volta di più l’incidente in questione per via del possibile impatto che un certo tipo di comportamento possa avere sui tifosi e sui giovani concorrenti in tutto il mondo a anche per i danni all’immagine della FIA ed alla reputazione di questo sport.

Interessanti anche le parole di Jean Todt il quale ha dichiarato: “In un ambiente intenso come questo gli animi possono scaldarsi. Tuttavia è il ruolo di sportivi di alto livello quello di affrontare la pressione con calma e di comportarsi in un modo che non solo rispetta le norme di questo sport, ma che si addice all’elevato status di cui godono”.

Detto questo, la reazione, la posizione della FIA e le dichiarazioni del suo massimo esponente sono assolutamente condivisibili. Al contrario sarebbe stata veramente anacronistica una eventuale ulteriore sanzione. I più maliziosi pensano che dietro questa “non decisione” ci sia lo zampino di Liberty Media, che tanto si sta sfregando le mani per quello che è un campionato veramente entusiasmante, che a Baku si è arricchito del fuoco prodotto tra i due contendenti al titolo. Che Chase Carey & Company c’entrino o meno non lo so, sta di fatto che speriamo che questo splendido duello possa rimanere sulle piste, con ruote brucianti e dichiarazioni al vetriolo.

Si conclude dunque ufficialmente il Gran Premio di Baku, quando già fervono i preparativi per quello dell'Austria in programma questo fine settimana.