Ci siamo quasi, domani andrà in scena (forse) l’ultimo atto del Gran Premio dell’Azerbaijan di domenica scorsa, che si porta dietro gli strascichi di quanto avvenuto tra i due contendenti al titolo mondiale, con quella ruotata che Sebastian Vettel ha rifilato all’avversario Lewis Hamilton in quello che nel calcio verrebbe considerato un classico fallo di reazione.
Se in prima istanza, nel corso della gara è stato punito il tedesco della Ferrari con lo stop and go, cioè restare fermo per 10 secondi nella piazzola di sosta del box, in settimana la FIA ha fatto sapere che il 3 Luglio (domani) il quattro volte campione del mondo è stato invitato nell’ufficio del Presidente della Federazione Jean Todt presso il suo ufficio a Place de la Concorde 5 a Parigi.
Quindi, a dispetto di quello che pensano molti, quello di domani non è un incontro ufficiale e neanche l’inizio di alcuna procedura formale. A conferma di questo, indiscrezioni vogliono un Sebastian Vettel che si recherà all’incontro senza alcun legale, né personale né messo a disposizione della Ferrari.
Se vogliamo però, essendo un incontro abbastanza irrituale, c’è difficoltà nel provare a prevedere cosa ci si possa attendere, considerando inoltre che sia da Parigi che da Maranello non è trapelato alcun tipo di informazione.
In mezzo a tutta questa incertezza proviamo a mettere in fila i (pochi) punti fermi della situazione. Tanto per cominciare, dal meeting di domani, non uscirà alcun provvedimento definitivo. Infatti, quale che sia la decisione che assumerà il Presidente della Federazione, questa verrà rimandata al Tribunale sportivo della FIA al quale spetta deliberale le eventuali sanzioni.
Detto questo, nessuno dotato di un minimo di ragionamento si aspetta che il Tribunale possa sovvertire una decisione presa da Jean Todt. Allora, nel caso in cui si dovesse convenire ad una decisione “dura” per il pilota della Ferrari, la questione potrà andare per le lunghe, anche dopo il prossimo Gran Premio d’Austria.
Infatti, nel caso in cui il Tribunale dovesse esprimersi abbastanza rapidamente, il team ha diritto di presentare appello e sospendere il provvedimento, allungando di fatto le tempistiche.
Questi sono i fatti, nulla di più e nulla di meno.
Quello che però mi preme esprimere è che Sebastian Vettel, il quale ha si sbagliato nel compiere la manovra incriminata a Baku, non debba essere penalizzato una volta di più visto che la giusta punizione l’ha già ricevuta sul circuito azero.