Una vicenda curiosa quella che sta investendo l'ambiente della Force India che, all'interno di un contesto già di suo abbastanza "caldo" dopo la controversa vicenda di squadra dello scorso GP, si ritrova a dover affrontare anche questo sorprendente ma comprensibile cambio di nome.
La causa è presto detta: Vijaj Mallya sta faticando molto a trovare nuovi sponsor in India, soprattutto da quando il Gran Premio locale è stato escluso dal calendario mondiale, allentando l'interesse che negli ultimi anni stava lentamente nascendo per la Formula 1 in India, sia grazie al circuito che alle prestazioni di una squadra che si è ormai imposta come presenza costante nel circus. L'imprenditore indiano proprietario di Kingfisher si sta quindi guardando intorno, soprattutto dal lato occidentale, per trovare nuovi investimenti che possano giovare alla sua scuderia.
Per farlo serve però un nome meno "nazionalista", ma allo stesso tempo nessuno vuole deludere gli appassionati e i tifosi storici del team, per cui il passaggio da Force India a Force One - questo il nuovo nome scelto - risulterà comunque abbastanza digeribile per tutti, e soprattutto aprirebbe nuove frontiere di mercato per Mallya. Il direttore operativo Otmar Szafnauer ha chiaramente spiegato la situazione: “Faremo richiesta alla FIA per il cambio del nome alla fine di questa stagione. Già con BWT abbiamo trovato un partner internazionale capace di dari il giusto sostegno e con questa mossa puntiamo ad acquisire una fama molto più globale e non legata alla sola India.
In ogni caso - dice uno dei principali componenti del team - resterà il nome “Force” per ricordare agli appassionati le nostre origini. Con un un GP locale ed un paio di sponsor, aveva senso il nome Force India. Da allora però abbiamo perso il GP e gli sponsor indiani non sembrano più interessati alla Formula 1. Adesso non ne abbiamo nessuno oltre alla Kingfisher, che però è di Vijay. Quindi ha senso l’opzione di cambiare il nome per attrarre sponsor da tutto il mondo. Però per farlo abbiamo bisogno dell’approvazione da parte degli altri team, inoltre la cosa dovrebbe passare dalla Commission Formula 1."