La Formula 1 è fatta anche di situazioni difficili e di lotte nelle retrovie. Vi abbiamo più volte parlato della situazione complessa che la Sauber, la quale ha da poco siglato un accordo con Honda per la fornitura dei motori per il 2018, sta vivendo, soprattutto a livello societario e quindi finanziario.

La scuderia elvetica è infatti da poco diventata di proprietà della Longbow Finance la quale, insieme all’accordo con la Honda, ha intenzione di portare ad Hinvill un nuovo paradigma tecnico, chiudendo definitivamente con i 25 anni di alti e bassi, un po’ romantici, sotto la guida di Peter Sauber. Lo stesso fondatore, nel 2010, nominò Monisha Kaltenborn come CEO del gruppo. Monisha, a seguito di divergenze con l’attuale proprietà, sembra ora in uscita dalla scuderia svizzera.

Non c’è ancora la conferma ufficiale ma pare che il seme della discordia riguardi i due piloti della C36, Pascal Wherlein e Marcus Ericsson. Si vocifera che la nuova proprietà voglia spingere sullo svedese mentre la Kaltenborn sul tedesco. Questa differenza di vedute, immagino io anche su questioni legate alla futura gestione complessiva della squadra, sembra aver portato alla rottura tra la Longbow Finance e la Team Principal.

Seguiremo ulteriori aggiornamenti, conferme o smentite ma, a mio parere, quello che rimane è una situazione assolutamente spiacevole per una scuderia che, tra alti e bassi, negli ultimi 25 anni con poche disponibilità è sempre riuscita a fare un campionato dignitoso, con innovazioni sempre interessanti sotto il profilo aerodinamico. Fa sorridere che la discordia passi attraverso due piloti come Ericsson e Wherlein che, francamente, non hanno nulla a che vedere con quei piloti a cui nel passato Peter Sauber ha dato la possibilità di esordire nella massima competizione automobilistica, come ad esempio Felipe Massa o Kimi Raikkonen. Dispiace una Sauber ridotta così, speriamo solo possa uscirne nel migliore dei modi e nel più breve tempo possibile.