In questa stagione che vede un bellissimo duello al vertice tra Mercedes e Ferrari, la principale delusa risulta la Red Bull. E i motivi tecnici sono molteplici, a cominciare dalle scarse prestazioni fornite dalla power unit Renault, la quale attraverso il capo dei francesi Cyril Abiteboul ha fatto sapere la mancanza di upgrade di livello per il 2017, ma solo piccoli aggiustamenti che però non riusciranno a compensare il deficit di potenza con i motoristi di riferimento. Questo ha portato i tecnici diretti da Adrian Newey a pensare ad una vettura low drag, quindi più volta alla ricerca di una bassa resistenza all’avanzamento che alla creazione di carico aerodinamico, come invece hanno optato i diretti concorrenti.
Il problema di fondo è che oltre ad avere qualcosa in meno dei concorrenti, l’unità ibrida Renault non sembra essere affidabile. Lo dimostra l’ultimo ritiro in Canada della RB13 di Max Verstappen, a causa di un problema alle batterie. Proprio il terribile ragazzo olandese, in una trasmissione del suo paese ha candidamente ammesso: “Dovevamo lottare per il titolo, invece…”
Il “wonder boy” è ben consapevole di chi siano le responsabilità di questo ritardo, convinto che a Milton Keynes ci sia tutto per vincere: “Io voglio vincere. Penso che la squadra sia assolutamente capace di riuscirci. La macchina è progredita tanto ma adesso devono arrivare più cavalli. Così ci era stato promesso, invece abbiamo avuto solo piccoli sviluppi e nient’altro di significativo è previsto per quest’anno”.
Questo ha portato il ragazzo cresciuto in Red Bull a guardarsi intorno, preoccupato che il 2018 possa essere in continuità con quanto sta avvenendo quest’anno: “Questo mi preoccupa per l’anno prossimo. E’ una situazione molto deludente. Siamo partiti per vincere il mondiale e invece siamo lontanissimi dai primi”. E’ chiaro che Verstappen, per poter pensare di lottare per il titolo, può guardare al momento solo in Mercedes o Ferrari, uniche a stare un passo davanti a tutti nel 2017.
A guardare il contratto, questo lega l’olandese alla scuderia di Dietrich Mateschitz fino al 2018 con una eventuale opzione per il 2019. Nel caso di rescissione alla fine di quest’anno ci sarebbe una penale alta da pagare, simile a quanto avvenuto con Sebastian Vettel il quale lasciò gli anglo-austriaci a fine 2014 sfruttando una clausola legata ai risultati. Quindi dal lato Red Bull ci sarebbe da superare questo vincolo contrattuale.
E sull’altra sponda? Difficile che possa arrivare in Ferrari, attualmente intenzionata a prolungare di un anno il contratto di Raikkonen come fido scudiero di Vettel per poi lanciare, perché no, Antonio Giovinazzi che intanto nel prossimo anno potrebbe farsi le ossa come pilota ufficiale della Haas. Chissà che non ci stia pensando Toto Wolff, il quale aveva messo gli occhi addosso al ragazzino olandese quando questo correva in F.3 ma fu bruciato da Helmut Marko che lo mise titolare in Toro Rosso già nel 2015 a 17 anni. A Brackley c’è un Bottas con un contratto valido solo per il 2017, allora si potrebbe pensare al colpaccio di affiancare Max Verstappen a Lewis Hamilton.
Sapete però cosa hanno in comune Ferrari e Mercedes? I due piloti di punta, in grado di lottare per il mondiale vorrebbero un ragazzo terribile come l’olandese? Verstappen non è certo uno che vuole fare da seconda guida e potrebbe risultare scomodo per due squadre che, attualmente, sembrano costruite appositamente sulle prime guide. Staremo a vedere.