La Mclaren è la cenerentola del campionato di Formula 1 del 2017.

Si, avete letto bene. Mai mi sarei sognato di pensare o scrivere una frase del genere per quella che è una delle squadre più titolate nella massima competizione automobilistica, dopo la Ferrari. E’ una frase che fa ancor più clamore se pensiamo che è stata la scuderia di Senna, Prost, Hakkinen, dei duelli con la Rossa di Schumacher.

Purtroppo, però, la classifica costruttori di quest’anno è impietosa. La Mclaren è ultima, da sola, a 0 punti. Purtroppo la partnership con Honda, che in passato ha regalato risultati invidiabili, dal 2015 ha fornito più problemi che altro. In più, quest’anno sembra essere quello peggiore e non solo per la classifica. Stando a vedere le prime 7 gare della stagione, la MCL32 o si ritira o giunge nelle ultime posizioni.

La cosa fa rabbia per due motivi: il primo risiede nel fatto di avere uno staff tecnico di rilievo che, numeri alla mano, ha conferito alla vettura di Woking performance interessanti in ambito telaistico e aerodinamico. Il team tecnico diretto da Tim Goss ha al suo interno gente del calibro di Marc Prodromou che è stato capo aerodinamico negli anni d’oro della Red Bull di Vettel. Il secondo motivo sta nel fatto che si stanno praticamente annullando le indubbie doti di guida di un mastino come Fernando Alonso, che ormai fa notizia solo per buttarsi tra gli spalti per via di un suo ritiro che per una gara di rilievo.

D’altronde quello che fa pensare del lavoro dei giapponesi è il non riuscire a migliorare. Ci sta che un progetto nasca male, è capitato anche ai migliori, ma che la Honda in ormai 3 anni di lavoro non sia stata in grado di fornire delle prestazioni di un certo tipo, questo fa riflettere non poco. Non ultimo il continuo ritardo nella portare un upgrade sulla power unit nipponica, atteso prima per la Spagna, poi per il Canada, ma che ancora non si è visto.

Ma la domanda a cui vogliamo rispondere è la seguente: con un motore diverso, la Mclaren dove potrebbe arrivare? Per farlo andiamo ad analizzare dei numeri assolutamente interessanti che si possono ricavare dalle migliori prestazioni in qualifica delle ultime gare, ovvero in Canada, a Monaco e in Spagna.

Intermedi delle qualifiche di Montreal | Photo: f1analisitecnica.com
Intermedi delle qualifiche di Montreal | Photo: f1analisitecnica.com

L’immagine sopra prende a riferimento i diversi settori del circuito di Montreal, dove si nota come nel primo settore, Alonso ha fatto registrare un tempo assolutamente paragonabile a quello delle due Red Bull, attualmente terza forza del campionato mentre, negli altri due, la prestazione relativa peggiora notevolmente, in particolare nell’ultimo settore che è un tratto “di motore”. Quindi, nella prima parte del tracciato, la più guidata del circuito, la Mclaren riesce ad eguagliare al decimo la prestazione di Ricciardo. Nell’ultima parte invece, porzione di pista ad “high power sensitive”, la power unit Honda paga un deficit di potenza rispetto ai motoristi di riferimento di circa 80-100 cv, che comporta un ritardo in termini velocistici allo speed trap di circa 10-12 km/h.

Intermedi delle qualifiche di Montecarlo | Photo: f1analisitecnica.com
Intermedi delle qualifiche di Montecarlo | Photo: f1analisitecnica.com

Altro spunto interessante lo possiamo trarre dai tempi fatti registrare a Monaco, tracciato unico nel suo genere, che esalta le doti telaistiche delle monoposto e va a sollecitare non troppo la parte motoristica. Dall’immagine potete vedere come sia Vandoorne che Button riescano, con una lieve eccezione del secondo settore dove in fondo al tunnel si raggiungono velocità interessanti, a stare sui tempi della Red Bull, alla quale pagano solo un decimo abbondante nella seconda e terza parte del tracciato monegasco.

I tempi delle qualifiche al Montmelò | Photo: f1analisitecnica.com
I tempi delle qualifiche al Montmelò | Photo: f1analisitecnica.com

Un altro “indizio”  lo abbiamo dai tempi del terzo settore di Barcellona, zona più guidata in cui l’importanza relativa della prestazione motoristica è minore rispetto agli altri tratti della pista. In questo, notiamo ancora un Alonso che limita i danni e riduce a solo un decimo e mezzo il ritardo dalla Red Bull.

Con questi numeri, possiamo ora rispondere alla domanda; ragionando su questo campionato, sappiamo che salvo cose strane, le prime quattro posizioni sono congelate dai 4 piloti di Mercedes e Ferrari, che nel 2017 sono il riferimento tecnico della Formula 1. Certo è che se Mclaren avesse una power unit diversa, magari proprio una di Brackley, sarebbe senza dubbio in grado di competere per la terza posizione in classifica costruttori e, in caso di gare atipiche come quella appena corsa in Canada dove uno dei due top team è venuto a mancare nelle posizioni di vertice, addirittura si sarebbe potuta giocare il podio con Ricciardo.

Quindi si, la Mclaren con un motore diverso starebbe in tutt’altra situazione di classifica. Non sarebbe ora di tagliare con Honda?