Si può passare dal rischio di dover saltare un gp al "rischio" di vincerlo? Non proprio, ma Valentino Rossi c'è andato vicino. Il Dottore, dopo l'incidente di una settimana fa, ha rischiato di dover rinunciare proprio al Gran Premio d'Italia, a causa dei postumi della botta che lo hanno tormentato per tutta la settimana. Alla fine, Rossi ha chiuso "solo" al 4° posto, ma per metà gara si è giocato la vittoria come se nulla fosse, lottando con il coltello tra i denti. Nel finale, infatti, l'incidente gli ha presentato il conto e Rossi ha ceduto al passo del compagno di team e a quello dei due ducatisti, Dovizioso e Petrucci.
Rossi commenta: "E' un peccato non essere riusciti a salire sul podio, ma a pochi giri dalla fine ho iniziato a soffrire parecchio. E' stata più una questione di fisico. Ero veramente in difficoltà. E' chiaro che lo zero di Le Mans mi ha fatto anche ragionare e quindi volevo arrivare in fondo, però ho spinto al massimo, ma facevo veramente fatica. Ho provato ad andare dietro a Petrucci, ma sfortunatamente non avevo più abbastanza forza per provare ad attaccare. Non salire sul podio è stato un peccato, ma martedì pensavo di non correre neanche, quindi va bene così".
Un podio che gli è sfuggito di mano davvero per poco, ma il Dottore, ironicamente, spiega: "Mi è dispiaciuto moltissimo che mi abbiano fregato il podio, ma che lo abbia fatto Petrucci mi dispiace un pochino meno, perché è un mio amico e poi ha fatto una gara bellissima. Diciamo che mi sarebbe piaciuto che avesse fregato un altro e non me".
Quando Rossi era alle spalle di Dovizioso e Petrucci si era portato a ridosso del #46, già si iniziava a pensare ad una tripletta italiana, che avrebbe reso perfetta una giornata aperta dalle vittorie tricolore in Moto3 e in Moto2. Alla fine, Rossi sul podio non è riuscito a salirci ed il rammarico c'è: "Non avevo abbastanza lucidità per pensare alla tripletta italiana, ammetto che speravo solamente di essere io uno dei tre. Mi dispiace per me, però per l'Italia è stato un grande giorno: hanno vinto tre italiani e magari la festa sarebbe stata completa se ci fossi stato anche io sul podio".
E sul prossimo appuntamento, in Spagna, il dottore si esprime così: "La moto qui ha lavorato bene, siamo riusciti a metterla a posto e da sabato mattina sono stato sempre veloce. A Barcellona però sarà diverso perché dovremo cercare di farla funzionare con poco grip perché lì l'asfalto ne ha veramente poco. Però quella è una pista che mi piace, quindi ci proveremo.
Sfortunatamente per lui si torna in pista tra 5 giorni soltanto e, dunque, manca il tempo per proseguire il recupero: "Fisicamente sarebbe meglio avere una settimana in più di riposo, ma se continuerò a recuperare così, starò meglio".
Infine, un pensiero sugli italiani, che hanno colorato questo week-end toscano: "Ognuno ha la sua storia e Migno è considerato uno che ha un po' meno talento. Però ci mette una dedizione ed una convinzione in allenamento che sono quasi commoventi. Oggi mi sono emozionato per la sua vittoria. Ma forse ancora di più per quella di Pasini, che tra tutte le sue difficoltà e i problemi al braccio era quasi considerato finito. Invece dopo tanto tempo ha vinto, ma poi come ha vinto, perché più di così non puoi fare niente: ha sorpassato Marquez alla Casanova-Savelli e poi Luthi all'Arrabbiata all'ultimo giro. Più di così non c'è veramente niente. Poi sono contento anche per Dovi".