La delusione del Gran Premio di Monaco ha lasciato a Lewis Hamilton l'amaro in bocca, e questo si poteva immaginare, ma l'inglese non si è limitato solamente a parlare della brutta prestazione sua e della sua monoposto ("è la più difficile che abbia mai guidato" ha detto nel dopo-gara) che allontana ancora di più il tre volte campione del mondo dalla testa della classifica. Lewis si è infatti concentrato su quella che è stata la tattica Ferrari nel corso del GP monegasco, che ha portato al sorpasso di Vettel sul compagno di squadra Kimi Raikkonen, visibilmente deluso al traguardo.

Il pilota Mercedes non ha perso tempo per sfruttare l'occasione di mettere un po' di zizzania nell'ambiente ferrarista: "E' chiaro ormai che la Ferrari ha scelto il suo pilota numero 1, e che quindi farà di tutto per portare Sebastian Vettel davanti in ogni corsa, facendogli ottenere sempre il massimo possibile". Parole forti, dettate probabilmente dalla delusione rimediata in corsa, ma l'impressione è all'inglese la situazione stia sfuggendo di mano, e che queste dichiarazioni servano a gettare un po' di tensione nell'ambiente, provando a destabilizzarlo. Certamente Hamilton non sembra la persona più adatta a dare lezioni di questo tipo, visto il modo in cui è stato impiegato il compagno di squadra Valtteri Bottas in questa prima parte di mondiale, soprattutto in Spagna e Bahrein.

E' arrivata immediata la risposta del team principal Maurizio Arrivabene, che ha cercato di alleviare le tensioni create sia dal pilota Mercedes sia nell'ambiente stesso, visto che in tanti - anche tra i tifosi - hanno pensato che quella di Montecarlo fosse una strategia dedita a far vincere Vettel, in lotta per il mondiale: "La Ferrari non dà mai ordini di squadra e lascia i piloti liberi di darsi battaglia in pista". Dichiarazioni che quindi rendono merito al tedesco di aver fatto una grande gara, con quei giri velocissimi dopo l'entrata ai box di Raikkonen che gli hanno permesso di finire davanti al finlandese al traguardo.

Ciò ovviamente non ha alleviato la delusione di Kimi: "E' stato un 2° posto amaro, la strategia nel mio caso non ha funzionato, ma non posso fare di testa mia e se si lavora di squadra bisogna fidarsi di quello che ti viene detto". Nonostante questo quella del finlandese resta una gara di tutto rispetto, segno che il pilota Ferrari sta trovando il feeling con la vettura, necessario per farla rendere al massimo, e si avvicina anche l'ipotesi di rinnovo per il 2018. Il pilota campione del mondo proprio con la Ferrari nel 2007 sa di non avere alternative alla rossa se vuole restare ancora ad alti livelli in Formula 1, probabile quindi che - smaltita la fisiologica rabbia per domenica - si torni amici come prima con Vettel e il muretto.