Il giovedì è solitamente giorno di conferenze stampa per la Formula 1, ma non nel gran premio di Monaco: infatti è proprio il giovedì che dà il via all'attività in pista, salvo poi interrompersi il venerdì, come da tradizione. La seconda sessione di prove libere incorona Sebastian Vettel come pilota più veloce, avendo il tedesco girato in 1:12.720, un tempo ben al di sotto del record della pista, ma ormai non è più una novità che le monoposto 2017 stiano quasi ovunque stracciando i tempi di riferimento preesistenti. La cosa che può far inorgoglire Vettel è il fatto che sia lui l'unico pilota della storia della Formula 1 ad essere sceso sotto il muro dell'1:13, perchè nel pomeriggio monegasco i suoi primi inseguitori si sono beccati circa mezzo secondo, motivo per cui si può dire che sia stato il pilota della Ferrari a fare la differenza su tutti. La Ferrari è apparsa la migliore vettura in pista, stabile sul posteriore in trazione e precisa con l'anteriore in inserimento, motivo per cui è lecito pensare in grande per il prosieguo del fine settimana.

Molti attendevano questo weekend di gara per poter tornare ad ammirare una Red Bull competitiva ed in parte è stato così: Daniel Ricciardo si piazza secondo nelle FP2, pagando 487 millesimi rispetto al crono di Vettel. Sembrebbe però che sia stato il pilota a guidare sopra i problemi della Red Bull, perchè è stato piuttosto evidente che ci siano problemi di sottosterzo sulla RB13 che mal si sposano con un circuito come Montecarlo, dove serve un anteriore molto preciso per andare forte. Terza è l'altra Ferrari di Kimi Raikkonen, che ferma il cronometro in 1:13.283, non ancora del tutto a suo agio con la SF70H tra le strette curve del Principato sul giro singolo, mentre ha sfoggiato un passo gara veramente veloce e costante.

La grande sorpresa di giornata è la competitività della Toro Rosso, sia in simulazione di qualifica che in simulazione di gara. Danil Kvyat e Carlos Sainz sono rispettivamente 4° e 5°, a 6 decimi dalla vetta, dunque un ottimo risultato per la scuderia con sede a Faenza, che andrà però confermato nelle qualifiche, ma i motivi per sorridere ci sono. Un anonimo Max Verstappen ottiene il sesto tempo, in grande difficoltà a domare la sua RB13, mentre piazza la zampata Sergio Perez, prendendosi la settima posizione.

Irriconoscibile, anzi indecifrabile, la Mercedes. Ci si aspettava che qualcosa potessero pagare rispetto alla Ferrari in un circuito tortuoso e stretto come Montecarlo a causa del passo lungo, ma si fa fatica a pensare che il distacco di 1.1 secondi di Hamilton (8°) da Vettel risieda totalmente in ciò. E' infatti stato notato da tutti come la monoposto anglo-tedesca nelle FP2 sia diventata molto più difficile da guidare rispetto alla prima sessione di libere, con problemi di trazione che causavano sovrasterzo in uscite dalle curve; il tempo di trovare una soluzione modificando l'assetto c'è, ma l'inizio non è stato dei migliori per la  Mercedes, che continua a palesare i piccoli difetti di inizio stagione nonostante gli aggiornamenti portati. Chiuso a sandwich tra le due W08 c'è Kevin Magnussen, che non sfigura col nono tempo, mentre chiude la top ten Valtteri Bottas.