Con la tradizionale conferenza stampa del mercoledì di Montecarlo, si apre ufficialmente il Gran Premio di Monaco, sesta prova del campionato del mondo di Formula 1 del 2017. Come si sa, tra le stradine del Principato, si cerca di dare risalto alle qualità del pilota, essendo un circuito in cui le traiettorie sono “obbligate” ed il limite tra fare il tempo oppure una brutta figura è veramente basso.

Questo lo sa bene Daniel Ricciardo, che l’anno scorso riuscì ad ottenere una pole position che, probabilmente, in altri circuiti dove l’incidenza del mezzo è rilevante, non sarebbe riuscito a conquistare, in un anno di dominio della Mercedes. Avrebbe potuto anche vincere la gara, se non fosse stato per quell’harakiri della Red Bull al pit stop che, purtroppo per l’italo-australiano, vanificò quanto di buono era riuscito a fare fino a quel momento.

Quest’anno però, nonostante stiamo a Montecarlo con le peculiarità di cui sopra, la Red Bull non sembra essere in grado di lottare con i primissimi, come hanno dimostrato i distacchi da era geologica nelle prime cinque gare. Sembra quindi, sulla carta, che il tracciato non possa “aiutare” a colmare il gap con i primi, almeno in qualifica, ma sappiamo bene che la Formula 1 è strana e Ricciardo non ha certo nulla da invidiare ai manici avversari.

Detto questo, però il pilota della Red Bull in conferenza vola basso, ammettendo che il ritardo da Mercedes e Ferrari è ancora alto: “Ci sono stati dei miglioramenti, speriamo di poter recuperare qualche decimo. In Bahrein siamo stati forti in qualifica senza una spiegazione vera. Questo weekend può essere un occasione se fai una bella qualifica. Non so se entro l’estate ridurremo il gap dalle prime”

Stando a queste parole, oggettivamente neanche a Milton Keynes si aspettano chissà quale balzo in avanti (salvo sorprese), visto che comunque nelle prime gare pare che uno dei deficit prestazionali della RB13 fosse proprio nella creazione di carico, dovuto anche al fatto che in Red Bull hanno deciso di essere più scarichi per compensare il deficit di potenza fornito dal motore Renault. A questo va aggiunto che Montecarlo è una pista che richiede alto carico, e forte trazione quindi vedremo in questi ambiti cosa riusciranno a fare Newey & company. Aspettiamo solo la pista adesso.