Come abbiamo detto più volte, il Gran Premio di Barcellona attrae sempre molti aggiornamenti. Occhi puntati sul dualismo di vertice, tra Ferrari e Mercedes. In particolare, viste le particolari caratteristiche del circuito, si hanno molte rivisitazioni in ambito aerodinamico anche se quelle di carattere motoristico non si fanno attendere. Come detto più volte è quindi un crocevia della stagione perché il tracciato del Montmelò rappresenta una “media” degli altri circuiti in calendario e quindi i tecnici e gli ingegneri, sulla base dei molti dati raccolti in sede di test, hanno la possibilità di misurare e raffrontare tutta una mole di dati che danno una indicazione sulla direzione che lo sviluppo in fabbrica sta prendendo.

In questo articolo proverò ad affrontare le prime indiscrezioni che circolano nel paddock, per quanto riguarda la scuderia di Maranello. Comincerei con una piccola modifica “esterna”, mostrata stamattina sulla vettura di Raikkonen. Si tratta di una modifica ai bargeboard, ovvero quegli elementi divergenti in ingresso alle fiancate. Se in Russia erano dei “pezzi unici” qui la Ferrari sembra intenzionata a provare una versione con dei soffiaggi, con l’intento di “energizzare” il flusso d’aria diretto al posteriore.

Getty images
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Il lavoro consiste nel gestire al meglio il famoso vortice Y250, che è quello che si viene a creare per via del flusso d’aria in ingresso tra l’ala anteriore ed il muso. Questo viene generato a causa di una differenza di pressione, in questo caso tra la sezione centrale neutra e il resto dell'ala. In particolare è molto importante valutare la capacità che ha tale vortice di estrarre aria dalla zona sottostante, producendo quindi un effetto di aspirazione che migliora l'efficienza aerodinamica in questa zona.  Gli aerodinamici del Cavallino guidati da Enrico Cardile, che hanno in David Sanchez il “creativo” del gruppo, stanno lavorando per incrementare il carico aerodinamico senza penalizzare l’efficienza, quindi mantenendo nel giusto i valori di resistenza all’avanzamento.

Ricordiamo che quando si parla di efficienza aerodinamica ci si riferisce ad un parametro che è definito da un rapporto tra il downforce, ovvero quanto la vettura è “tirata” a terra, e la resistenza all’avanzamento. I due termini non possono essere slegati l’uno dall’altro, quindi la ricerca di aggiornamenti di “micro-aerodinamica” non è mai da sottovalutare.

Il nuovo particolare è stato montato solo su una delle due monoposto (Raikkonen) mentre sull’altra (Vettel) pare confermarsi quello utilizzato in Russia, significa che è una soluzione che dovrà passare il vaglio della pista, a cominciare dalle prove libere di domani.

Qualche appunto va fatto sulla questione power unit. Da Maranello infatti pare essere arrivato un aggiornamento del motore endotermico ma resta da capire se sarà utilizzato in questa gara. L’utilizzo di questo porterebbe Vettel a 2 e Raikkonen a 3 unità motrici utilizzate nel corso del campionato e, dopo aver montato su entrambe le vetture già il terzo turbocompressore in Russia, ci si augura che a Maranello la gestione delle componenti della power unit sia più che corretta nell’economia del campionato.