Come ogni anno avviene, il GP di Spagna non è mai confinato al solo week-end in cui le vetture scendono effettivamente in pista, ma “comincia” almeno una settimana prima, soprattutto perché teatro di importanti innovazioni portate dai team.

Come avrete notato, la delusa di inizio stagione è sicuramente la Red Bull, la quale era particolarmente attesa al varco del 2017, visto la nuova importanza relativa della componente aerodinamica per via dei nuovi regolamenti. Indiscrezioni vogliono che a Barcellona la scuderia anglo-austriaca presenti una vera e propria versione B, tanto che più di qualcuno ha posto l’idea che a Milton Keynes vogliano cambiare il nome della monoposto da RB13 a RB14.

Altro aspetto da considerare è che la vettura che arriverà in Spagna sarà la “vera” vettura del plurititolato Adrian Newey, che ha seguito da lontano la nascita della vettura dell’anno in corso perché fortemente impegnato sul progetto Aston Martin Valkyrie a causa delle relative scadenze industriali.

Fonti ben informate associano il ritorno in pianta stabile del direttore tecnico britannico proprio in occasione dei test pre-stagionali, dove la RB13 ha subito mostrato più limiti del previsto. Da quel momento in poi, come accennato più volte nelle prime gare dal team manager Chris Horner, Newey ha lavorato senza sosta, così da poter presentare al Montmelò nuove sospensioni, muso, retrotreno ed un diverso assetto, probabilmente più rake così da generare quel carico aerodinamico che manca soprattutto al posteriore.

Infatti nel primo scorcio di stagione, è emerso come la vettura non avesse solo deficit di potenza del motore Renault (ne abbiamo parlato qui e qui) ma anche come fosse troppo scarica da un punto di vista aerodinamico e di come la percorrenza in curva non fosse più il fiore all’occhiello del progetto RB13. In particolare, se pare che la scelta di una vettura a basso carico aerodinamico dovrà in qualche modo essere perseguita per colmare, quanto possibile, la mancanza della spinta della power unit francese ci aspettiamo, attraverso un assetto più rake e magari con una rivisitazione del corpo vettura in particolare al retrotreno, una miglior efficienza aerodinamica, così da limitare gli scivolamenti al posteriore lamentati in particolare da Ricciardo in Russia, che comportano un surriscaldamento dello pneumatico con conseguente eccessivo stress della gomma, vanificando il corretto utilizzo della mescola e quindi il passo gara.

Vedremo quindi se il mago Newey ci sorprenderà con uno dei suoi proverbiali recuperi, come abbiamo avuto modo di vedere negli scorsi anni.