Come ogni anno, il GP di Spagna comincia ad entrare nel vivo già una settimana prima, a cominciare dagli sviluppi che si porteranno al Montmelò. Quest’anno, oltre al primo punto, la polemica si accende sulla scelta della Pirelli di portare a Barcellona i compound più duri del lotto, in ordine Soft, Medium e Hard con quest’ultime che fanno il loro esordio in stagione. La scelta è dettata dalla necessità di far fronte alle note sfide poste ai pneumatici dal Circuit di Catalunya: curve lunghe e veloci, asfalto abrasivo e probabilità di alte temperature.

L’unico riferimento che possiamo avere è rispetto a quanto visto nei test pre-stagionali, svolti sul medesimo circuito, in condizioni più fresche e con vetture non ancora evolute, come invece saranno per il week-end ufficiale dove si assegneranno punti iridati. Altro motivo per cui la Pirelli rivendica questa scelta consiste nel fatto che i team, viste le caratteristiche veloci del tracciato, sceglieranno delle configurazioni ad alto carico aerodinamico che quindi genereranno dei carichi verticali e laterali importanti sugli pneumatici. A dimostrazione di questo, è importante leggere quanto riferito da Mario Isola, responsabile Car Racing Pirelli: “Sebbene Barcellona sia un tracciato molto noto, le evoluzioni aerodinamiche delle vetture, ottenute con gli ultimi upgrade portati dalle squadre in Spagna, si tradurranno in un aumento non solo delle prestazioni e forse anche del livello di degrado rispetto ai test. Anche le temperature saranno più alte rispetto a quelle viste a febbraio”. Quindi tutto questo porta a fare una scelta conservativa agli ingegneri della Pirelli.

Nonostante questo qualcuno parla già di una possibile strategia su due soste, magari per chi vorrà mettere in pista un passo gara aggressivo, anche se molto dipenderà dalla temperatura in gara e da come le squadre sapranno adattarsi alle diverse mescole.

La polemica, alzata da Ricciardo già in occasione del GP di Russia in cui aveva dichiarato come queste gomme, generalmente più dure rispetto agli anni scorsi (come ho spiegato qui), fossero difficili da gestire, in particolar modo mantenere la giusta finestra di temperatura. Il pilota della Red Bull ha anche contestato la scelta della Pirelli per il GP di Spagna, convinto di quanto già accennato a Sochi rincarando la dose sulla inutilità della gomma Hard: “Penso che le gomme Hard non saranno un bene per nessuno. Tutti gli pneumatici sono già abbastanza duri e le gomme Hard lo sono troppo. Possiamo solo sperare che a Barcellona faccia caldo così potranno funzionare meglio. Altrimenti sarà un problema per tutti”.

Staremo a vedere, di certo questa novità della gomma Hard porterà un motivo di interesse in più. Aggiungo anche che se l’anteriore sinistra sarà la gomma più sollecitata, a causa della curva 1 dove si entra con molta velocità, il curvone Renault che si percorre con molta velocità, così come la curva 8, non vanno dimenticate le gomme posteriori. Infatti, il terzo settore, ormai da anni modificato, è una zona del tracciato da un punto di vista velocistico molto simile all’ultimo settore dell’Autodromo di Sochi, con curve lente dove in uscita è importante la trazione, in particolare l’ultima curva che immette sul rettilineo principale, zona nevralgica per poter compiere tentativi di sorpasso. Quindi non sottovaluterei l’importanza del degrado sulle gomme posteriori e mai come in questo circuito la “calibratura” tra usura sulle gomme anteriori su quelle posteriori.

Altra cosa da evidenziare è che questa è l’ultima gara del campionato in cui la Pirelli decide le allocazioni delle gomme per le squadre, dalla gara successiva saranno i singoli piloti, insieme alle squadre a scegliere le quantità di ciascuna mescola da utilizzare.