​L'attuale stile di vita di Lewis Hamilton, costantemente immerso in feste ed eventi mondani quando non è in pista, non deve trarre in inganno circa le sue origini. L'inglese infatti è arrivato ad essere un top driver della Formula 1 dimostrando il proprio talento già nelle serie minori, e non si può di certo definire un pay driver ​come Lance Stroll, che ha trovato la strada spianata verso la massima competizione su quattro ruote grazie alla ricchezza della sua famiglia: Hamilton infatti è di umili origini, e non ha mancato di sottolineare ciò in un'intervista concessa alla rivista Rolling Stone​.

IL RAPPORTO COL PADRE Ci tiene a sottolineare l'importanza che suo padre ha avuto nel sostenere economicamente  i campionati in cui è stato impegnato prima di entrare in Formula 1, in un contesto familiare per altro non facile avendo i genitori separati. Dice che "se non fosse per lui non sarei qui, ha fatto di tutto per la mia carriera: era impiegato in una ditta di distributori automatici di bevande e finito il turno correva a fare un altro lavoro. Ne ha fatti anche quattro contemporaneamente, per questo ogni volta che mi siedo al volante sono cosciente di quello che mio padre ha fatto per me". Lewis vede anche inoltre un cambiamento sociale e culturale nel mondo delle corse, affermando che "​in 24 anni non ho mai incontrato un altro pilota nero. Solo adesso comincio a vedere bambini di razze diverse che corrono in auto ed è un cambiamento importante".

RINUNCE PER DIVENTARE PILOTA, MA ANCHE SOLDI Hamilton continua a parlare delle difficoltà avute e superate brillantemente quando gli viene chiesto quali rinunce abbia dovuto fare per intraprendere la carriera da pilota fin da giovanissimo; il pilota della Mercedes risponde che "da ragazzo uscivo da scuola il giovedì e correvo in macchina dal venerdì alla domenica: mi sono perso parte della vita scolastica e delle relazioni coi miei coetanei, ed ora passo molto tempo al telefono per tenermi in contatto coi miei amici. In compenso ho un bellissimo lavoro e faccio cose incredibili, anche se oggi la F.1 è pressoché preclusa ad uno di umili origini come me: girano troppi soldi, è tutto molto costoso. Servono provvedimenti per invertire la rotta".

VITA DA ROCKSTAR ​Oggi Hamilton ha 32 anni, ha vinto 3 titoli mondiali nella sua carriera finora ed è per questo motivo da inserire di diritto nella cerchia dei piloti più forti di tutti i tempi; la sua vita è completamente cambiata grazie ai successi riportati, e vive nel lusso come si diceva all'inizio. Un personaggio così esposto mediaticamente non può che essere oggetto di pettegolezzi, che lui dice di non considerare più ora, mentre essi un tempo lo preoccupavano in modo maggiore. "A inizio carriera mi preoccupavo di più dei pettegolezzi, ma ora non ci faccio più caso - dice l'inglese - non leggo quello che si dice di me e mi concentro ad allenarmi ed essere positivo. L'unica pressione che ho è quella che deriva dalle mie aspettative, niente ha il potere di condizionarmi: sono io che ho il controllo della situazione."