Se l’Autodromo di Sochi è stato teatro del quarto appuntamento del mondiale 2017, al di fuori della pista si è siglato un accordo estremamente importante per i soggetti coinvolti, per il tipo di contratto stretto e perché segna un cambio (insieme ad altri fattori che proveremo ad analizzare) generazionale per la Sauber, squadra che milita nella massima competizione automobilistica da 25 anni.

Va detto che il team svizzero è in una fase di completa rifondazione già da qualche anno, con il definitivo abbandono da parte del fondatore Peter Sauber nell’estate del 2016 a favore di una società finanziaria svizzera, la Longbow Finance S. A., che ha rilevato la Sauber Holding AG con l’intento di ristabilizzare il gruppo per creare un futuro competitivo. La nuova proprietà ha infatti comunicato più volte come l’obiettivo fosse quello di ricreare un gruppo ingegneristico di livello per lo sviluppo della vettura, non cambiando il nome della scuderia come inizialmente si era immaginato.

Tutto questo è nato dalla crisi finanziaria del passato che ha notevolmente colpito il team Sauber, tanto da avere problemi nel pagare i dipendenti nella prima parte del 2016 e saltare una sessione di test infra-campionato dello stesso anno.

A quel punto, sistemato l’aspetto societario, con la conferma di Monisha Kaltenborn come team manager della squadra, c’era da affrontare l’aspetto tecnico, tema del contratto stipulato in Russia questo week-end. Infatti, dopo una lunga partnership con Ferrari, la scuderia elvetica passa con la Honda, che fino ad adesso ha rifornito solo la Mclaren per volere dell’ex patron della scuderia inglese Ron Dennis, il quale esigeva l’esclusiva delle power unit giapponesi.

I termini del contratto sono abbastanza interessanti, se non altro perché la casa nipponica non ha certo fatto bella figura dal 2015 (anno di ingresso in Formula 1) e quindi molti si chiedono su quali basi la Sauber abbia scelto proprio i motori Honda, considerando che parliamo di un accordo pluriennale. Qui c’è stata una convergenza di interessi: se infatti la casa giapponese ha messo a disposizione le sue power unit gratis, l’accordo si spinge (per il volere di Sauber) anche a creare una vera e propria partnership tecnologica con la casa nipponica, così da ricreare quella squadra di sviluppo voluta dalla nuova proprietà del team elvetico. A sua volta, Sauber, farà un po' da “cavia” affinchè la Honda possa recuperare altri dati in vista di un investimento a lungo termine messo in atto per le corse automobilistiche.

In casa Sauber non sono finite le novità; pare che gli svizzeri vogliano essere riforniti dai cambi della Mclaren; se a questo aggiungiamo che l’accordo tra la Honda e la scuderia svizzera sia stato messo in atto grazie anche alla mediazione degli uomini di Woking, pare che la Sauber sarà, a partire dal 2018, a tutti gli effetti un team satellite della Mclaren.

Francamente parlando è un bel salto nel buio quello fatto dalla Sauber; infatti, da appassionato di questo sport, spero che il team elvetico non si ritrovi nelle stesse condizioni in cui si trova un marchio storico come la Mclaren da due anni a questa parte. Sauber è stata la scuderia che ha visto esordire gente come Felipe Massa, Kimi Raikkonen e Robert Kubica, che seppur con pochi mezzi negli anni ha sfornato soluzioni aerodinamiche interessanti.

Premesso che il passato è passato, e che attualmente il team Sauber lotta solo per non arrivare ultimo, spero sinceramente che possa rialzarsi e che Honda ritorni ai suoi fasti come alla fine degli anni 80.